Coronavirus, caccia all’untore a Vicari: ragazza accusata di aver contagiato casa di riposo 

Coronavirus, caccia all'untore a Vicari: ragazza accusata di aver contagiato casa di riposo

(Fotogramma)

Pubblicato il: 24/03/2020 13:31

di Elvira Terranova

E’ caccia all’untore a Vicari, un piccolo paese del palermitano, dove da giorni una ragazza di 20 anni, che lavora presso la casa di riposo di Villafrati dove sono risultati positivi quasi 70 anziani ospiti della struttura, viene presa di mira dai concittadini. Con post pesanti in cui la giovane, lei stessa è risultata positiva al Covid-19, viene attaccata e insultata perché ritenuta la responsabile del contagio del nonno, ospite della struttura, e quindi a catena di tutti gli altri vecchietti. Ma adesso il sindaco di Vicari, Antonio Miceli, si rivolge ai suoi concittadini e chiede di lasciare in pace la giovane che “continua a essere minacciata pesantemente”.

“Ora basta – dice all’Adnkronos – chiedo ai cittadini di finirla di prendersela con una ragazza che non c’entra niente”. Ma come nasce l’equivoco? “Qualche giorno fa – spiega il primo cittadino – qualche sito locale ha scritto che alcuni anziani ospiti della casa di riposo di Villafrati sono risultati positivi al tampone del coronavirus. E hanno scritto che il contagio era stato portato da una donna arrivata dal Nord e che aveva il nonno nella casa di riposo. Il caso ha voluto che giorni prima una ragazza di 20 anni, che fa tirocinio nella casa di riposo, a seguito del ricovero del nonno positivo, ha fatto il test ed è risultata contagiata, seppure asintomatica. A quel punto è stata messa in isolamento a casa. Ma questa ragazza non è mai stata a Milano, perché lavora qui. Invece da quel giorno la accusano di essere la colpevole“. “La notte scorsa – dice sempre all’Adnkronos – è stato pubblicato un altro video, dal contenuto discutibile, in cui l’accusano di avere contagiato tutti gli anziani. Contiene anche delle minacce e questo non è possibile. Chiedo a tutti di mettere fine a questo sciacallaggio“.

“Questa ragazza – dice il sindaco di Vicari – sta subendo una mortificazione continua, quindi chiedo la tutela della sua incolumità morale e fisica“. Poi aggiunge: “Parecchia gente ha espresso considerazioni fuori luogo finanche ad espressioni ingiuriose e minacciose nei confronti della ragazza”. “Lo voglio ancora una volta ribadire, la giovane vicarese, tirocinante all’interno della struttura sanitaria, non ha nulla a che vedere con la ipotetica giovane rientrata dal Nord, non è parente con la giovane rientrata dal Nord, lei stessa non è stata al Nord, non aveva il nonno ricoverato, non è parente con il “de cuius” – aggiunge il primo cittadino di Vicari – La nostra giovane concittadina ha avuto la sola sfortuna di essere stata la prima della struttura a cui è stata diagnosticata la positività, in conseguenza dell’accertamento della malattia avvenuta sul proprio nonno, già convivente nella propria abitazione, in atto ancora ricoverato in struttura ospedaliera pubblica di Palermo, in buono stato di salute, verosimilmente contagiato da lei stessa”.

“Apparentemente, in base alla cristallizzazione dei fatti, eseguita dalla famiglia, non si può, fino a prova contraria, non considerare la giovane quale soggetto ‘contagiato’ per la frequenza all’interno della struttura – spiega ancora il sindaco di Vicari – La delicatezza della situazione dell’intero Comune di Villafrati, legata a veri motivi di preoccupazione, a cui possono rispondere reazioni incontrollate, mi ha imposto, visto che ieri sera mi è stato trasmesso un altro post, dai contenuti alquanto perseguibili, di effettuare la superiore precisazione. Tocca alle Istituzioni sanitarie ricostruire i fatti per circoscrivere quanto è più possibile il contagio nella zona, ormai dichiarata focolaio del Covid-19, ma tocca a tutti quanti noi mantenere la calma, la serenità e la lucidità che il delicato momento impone”.