Coronavirus, Zangrillo: “Contagi potrebbero azzerarsi a maggio” 

Coronavirus, Zangrillo: Contagi potrebbero azzerarsi a maggio

Afp

Pubblicato il: 30/03/2020 20:18

“La curva ha un andamento esponenziale sia per quanto riguarda la crescita che la decrescita, stiamo parlando della curva dei contagiati. Ora si ritiene che si azzererebbero i contagi in Italia intorno alle prime due settimane di maggio. Credo sia verosimile come dato, ma non vuol dire che siamo fuori. Purtroppo saremo fuori se e quando ci sarà il vaccino”. Lo ha detto Alberto Zangrillo, primario dell’Unità operativa di Anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare e referente direzionale Aree cliniche dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano a ‘Non è un Paese per Giovani’ su Rai Radio2.

Sicuramente i casi gravi sono in regressione. Questo è un dato molto importante e rassicurante. Una cosa che stiamo notando è la lunghezza del periodo debilitante, sia per i casi più gravi, ma anche per i casi meno gravi. Bisogna stare attenti – raccomanda – quando la febbre inizia ad essere fastidiosa, ricorrente, quando risponde con fatica ad esempio al paracetamolo, quando si inizia ad avere un accenno di tosse sempre più insistente, stizzosa, strana, fastidiosa. Una tosse che ci debilita, che ci impedisce di avere una normale vita di relazione, ecco questi sono i casi in cui bisogna rivolgersi quantomeno al medico curante. E se la cosa peggiora piuttosto che correre il rischio di trascurarla, soprattutto per gli individui più anziani, è meglio recarsi all’ospedale”.

Quanto agli asintomatici “la mappatura a tappeto di tutta la popolazione è impossibile: sarebbe già una cosa estremamente positiva quella di mappare i sintomatici, coloro che stanno covando il problema e non se ne rendono conto e poi le categorie più esposte, non necessariamente noi operatori sanitari, ma anche tutti coloro che sono in giro per questioni di lavoro, penso ai tassisti, persone che sono espostissime perché caricano nelle loro macchine chiunque. Penso ai benzinai, agli esercenti che devono tenere aperto. Queste persone che secondo me potrebbero fungere da vettori, potremmo e dovremmo mapparle”, conclude.