Coronavirus, matematico Lorussi: “Se fermi a 900 decessi al giorno misure insufficienti”  

Coronavirus, matematico Lorussi: Se fermi a 900 decessi al giorno misure insufficienti

Pubblicato il: 01/04/2020 13:22

di Andreana d’Aquino

L’Italia in lockdown guarda ai numeri della pandemia, alle vite che se ne vanno portate via dal Covid-19. La speranza di tutti è che le nostre esistenze sospese – congelate nelle nostre case – siano un’arma primaria e utile per combattere il nuovo coronavirus, ma “se la curva dei decessi rimarrà ancora fra gli 800-900 morti al giorno, allora stimerei i provvedimenti adottati dal governo non del tutto sufficienti, stimerei che qualcosa non sta funzionando”, che “sarà quindi necessario incrementare il distanziamento sociale con ulteriori misure” perché “il rischio, altrimenti, è di superare i 14-18mila morti nel nostro Paese”. A delineare il quadro, intervistato dall’Adnkronos, è il matematico Federico Lorussi dell’Università di Pisa.

Docente di Fisiologia del movimento e biomeccanica, lo scienziato italiano, attraverso un sofisticato algoritmo applicato anche ai sistemi di guida dei missili, da settimane sta stimando “il numero effettivo di decessi” e, assicura, “sto riscontrando che il risultato ottenuto sta fra ’20 in più’ o ’20 in meno’ dei decessi annunciati ufficialmente dalla Protezione Civile e dall’Istituto Superiore di Sanità”. Analizzare la curva dei decessi italiani per Lorussi serve “per intravedere ‘la luce in fondo al tunnel’ della pandemia” ma soprattutto “per valutare gli effetti delle misure adottate in Italia” attraverso l’analisi del contenimento del contagio e di comportamento sociale “messa in campo dalla Corea del Sud che sta già debellando l’epidemia”.

“In Italia da 3 giorni – rileva Lorussi – siamo su un picco di 900 morti al giorno e, se la tendenza non cala, in base alle mie stime, si rischia di superare i 18mila morti” e in questo caso “ciò che valuto è che le misure messe in atto e la risposta della società, dei cittadini, non siano sufficienti”. “Se ci fossimo comportati ‘bene’ come la Corea del Sud – spiega il matematico – la stima delle vittime italiane del Covid-19 si potrebbe attestare fra le 14mila e le 18mila vittime. Qualcosa invece non sta funzionando, tant’è che ci stiamo mantenendo da più giorni su livelli di picco intorno ai 900 morti al giorno, un dato – ribadisce – che si tradurrebbe in ben più di 18mila decessi provocati dall’epidemia”.

Per delineare questi scenari, Lorussi spiega di avere “usato il metodo matematico che si chiama ‘Filtro di Kalman esteso’ che è stato utilizzato per prevedere l’evoluzione dell’epidemia di Ebola e che è stato descritto in un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista ‘Mathematics and Computers in Simulation’ nel 2017″. “In quella drammatica circostanza, con quel metodo matematico, i risultati delle stime studiate sono stati pienamente corrispondenti a quella rivelatasi tristemente la realtà dell’epidemia di Ebola” sottolinea lo scienziato.

“Poiché il tempo medio dall’infezione alla morte è di 18 giorni, gli effetti delle restrizioni adottate dal governo dovranno mostrare un risultato che porti al di sotto dei 900 decessi al giorno. Se invece – scandisce ancora Lorussi – il dato restasse purtroppo stabile, allora sarà indispensabile andare a cercare anche i positivi ‘sommersi’, persone mai state sottoposte ad un tampone, positive ma asintomatiche o che hanno mostrato sintomi irrilevanti e che possono provocare contagi prima di guarire”. Insomma, aggiunge, “bisognerà intervenire con analisi del sangue a tappeto per capire la reale diffusione del virus e per debellarlo nel nostro Paese”.

“Oltre una settimana fa – ricorda Lorussi – ho pubblicato su Facebook, sul gruppo di matematici ‘Phisician Against Covid-19’ dei grafici in cui vengono rappresentate le tendenze che ho provato a stimare relative ai decessi in Italia, l’obiettivo è stato comprendere così l’andamento di questa pandemia. Sebbene non abbia alcuna competenza in epidemiologia o virologia i dati che vengono diffusi dalla Protezione Civile ogni giorno – avverte infine il matematico – cadono tristemente sulla mia linea di previsione”.