Pasqua, flop vendite colombe e uova, grido allarme da industria a pasticcerie 

Pasqua, è 'flop' vendite colombe e uova

Pubblicato il: 08/04/2020 19:06

Poco spazio sugli scaffali dei supermercati, laboratori artigiani e pasticcerie chiuse. Sarà una Pasqua senza, o quasi, colombe e uova di cioccolata ai tempi del coronavirus. E dal settore dolciario arriva un grido d’allarme, già annunciato una quindicina di giorni fa dalle industrie, alle quali, oggi, si aggiungono gli artigiani che stimano danni per 652 milioni di euro.

E così quest’anno gli italiani più previdenti, che si sono approvvigionati nei giorni scorsi potranno gustare sulle tavole, ‘ristrette’ a pochi familiari quest’anno, i dolci tipici della ricorrenza, gli altri resteranno a bocca asciutta. Una situazione su cui, la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, era intervenuta lanciando la campagna #iononrinuncioalletradizioni.

Unione Italiana Food, l’associazione che rappresenta le principali aziende dolciarie italiane, dopo aver lanciato un appello alla Gdo che, circa un mese fa, ha annullato molti ordini di uova e colombe alle grandi e piccole aziende dolciarie, poiché il Covid- 19 ha imposto una riorganizzazione delle corsie e un maggior distanziamento delle merci nei supermercati, oggi tira le somme di quello che sarà un vero e proprio flop annunciato.

“Solo adesso si comincia a percepire nei punti vendita della Gdo l’esposizione di colombe e uova di cioccolata di vari marchi, uno spiraglio alla commercializzazione ma purtroppo è tardi, siamo troppo a ridosso della Pasqua” afferma all’Adnkronos Mario Piccialuti, direttore generale di Unione Food. Dunque la domanda è: “quanti consumatori riusciranno ad acquistare prodotti in questi ultimi giorni, in condizioni quali file al supermercato e pochi minuti per fare gli acquisti?”. Per l’industria si profilano perdite di fatturato del 30-40% se non interverranno novità di rilievo, ovvero un improbabile rifornimento e una ancora più improbabile corsa agli acquisti last minute.

Piangono anche i laboratori artigiani, in primis le pasticcerie che non possono neanche vendere attraverso la modalità di asporto. La Confartigianato ha calcolato che la chiusura ad aprile provoca perdite per 652 milioni di euro, tra mancato fatturato e perdite legate ad deperimento delle materie prime acquistate precedentemente alla sospensione forzata.

La Cna prevede che le produzioni artigianali sono destinate e precipitare, in calo da un anno all’altro di oltre il 50% e un calo delle vendite rispetto al 2019 nell’ordine perlomeno del 20% a causa del combinato disposto dell’esplosione del ‘fai da te’ e delle difficoltà nel fare la spesa, tra orari ridotti, file allungate e controlli di ordine pubblico.

In un ordine percentuale ancora superiore il calo delle vendite di uova di Pasqua, ipotizzato intorno al 30%. “In questo caso la produzione artigianale si è praticamente azzerata. Un colpo fortissimo. – segnala ancora l’associazione degli artigiani – Rischia di essere letale per molti piccoli produttori che in queste festività realizzavano tra un quarto e un terzo del loro fatturato”.

Inoltre il 54% delle famiglie italiane festeggeranno Pasqua praticamente senza uova e colombe ma preparando dolci della tradizione regionale, il più delle volte fatti in casa, almeno in una casa su due. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti- Ixè sulla Pasqua degli italiani al tempo del coronavirus che sta costringendo a casa gli italiani favorendo un prepotente ritorno in cucina. Dalla Lombardia alla Sicilia, dal Veneto alla Puglia, ogni territorio offre le sue specialità territoriali.