Ricciardi: “Impensabile ritorno a scuola con casi in aumento” 

Ricciardi: Impensabile ritorno a scuola con casi in aumento

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Pubblicato il: 08/04/2020 14:32

Mentre si pianifica la fase 2 in Italia si può pensare a un ritorno a scuola? “Meglio di no. Nelle evidenze scientifiche non c’è un ritorno ad attività di aggregazione così intense come la scuola e l’università in questa fase dell’epidemia. Dobbiamo infatti ricordare che siamo ancora in una fase di aumento dei casi di Covid-19, e non è pensabile un allentamento”. A dirlo all’Adnkronos Salute è Walter Ricciardi, membro del Comitato esecutivo dell’Organizzazione italiana della sanità (Oms) e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, per l’emergenza Covid-19. “Se però non allentiamo le misure, maggio potrebbe essere il mese giusto per invertire la curva epidemica”.

In questi giorni sono fioriti numerosi modelli matematici che hanno previsto diverse date per la fine dell’emergenza in Italia: le stime dell’Institute for health metrics and evaluation (Ihme), organizzazione indipendente della School of Medicine dell’Università di Washington indicano il 19 maggio come data per arrivare a ‘decessi zero’. “I modelli matematici sono tutti sbagliati, qualcuno è utile – dice Ricciardi – ma questo è il miglior centro di ricerca del mondo sulla modellistica sanitaria. E sono convinto che maggio possa essere il mese giusto, ma i modelli non prevedono un allentamento delle misure: non ci devono essere aggregazioni fino a che non riusciremo a invertire la curva epidemica”.

“Per quanto riguarda me e gli altri scienziati consulenti del Governo, insomma, occorre ancora tempo. Da noi le misure sono iniziate alla fine di febbraio. E ricordiamoci – insiste l’esperto – che Wuhan ha riaperto adesso, dopo tre mesi”.

Se i dati di questi giorni spingono qualcun all’ottimismo, “riflettiamo anche sulle previsioni dell’Ihme per i Paesi che hanno ritardato il lockdown, in particolare per il Regno Unito e gli Usa”, continua Ricciardi. “Leggere che ci saranno rispettivamente 66.300 e 81.000 morti è scioccante”. In ogni caso, comunque, anche nella fase 2 serviranno “distanziamento e attenzione al lavaggio delle mani”, conclude.