“Vi scrivo dal futuro”, la lettera della scrittrice è virale  

Vi scrivo dal futuro, la lettera della scrittrice è virale

Francesca Melandri (foto di Francesca Mantovani)

Pubblicato il: 08/04/2020 18:36

“Vi scrivo dall’Italia, scrivo quindi dal vostro futuro. Noi siamo dove ora voi sarete tra pochi giorni.”. La lettera che la scrittrice italiana Francesca Melandri ha scritto al mondo, raccontando la vita dei confinati in casa a chi stava per sperimentarla, è ormai diventata un fenomeno virale, con traduzioni spontanee e adattamenti in 27 lingue. Scritta inizialmente per Liberation, è stata ripresa dal Guardian, Der Spiegel e ha poi spiccato il volo in tutti i continenti, mentre la pagina Facebook dell’autrice era sommersa da messaggi.

“La cosa più forte di tutti i messaggi che mi sono arrivati è stato questo senso di connessione, di riconoscimento, un bisogno di comunanza dall’Australia all’India, il Sudafrica, il Cile, il Messico. Quando dico tutti i continenti non è una esagerazione, mi ha scritto anche una signora da una isoletta estone – ha detto Melandri all’Adnkronos – C’è tanto affetto per l’Italia da parte di chi mi ha scritto, è uno slancio empatico molto forte”.

Tutto è iniziato quando Liberation ha chiesto alla scrittrice di pubblicare un pezzo sul lockdown italiano, mentre la Francia stava per arrivarci. Subito sono arrivati tantissimi messaggi alla scrittrice su Facebook, con link a traduzioni spontanee, una delle prime era in cinese di un professore di Shanghai. Ma il fenomeno è esploso dopo che la lettera, in una versione adattata al pubblico inglese, è stata pubblicata dal Guardian, ottenendo in breve tempo 130mila condivisioni.

Sono arrivate traduzioni a cascata da tutto il mondo, lingue europee ma anche arabo, cinese, afrikaans, marathi, bengali, indonesiano, giapponese. In Sudafrica la lettera è stata adattata da una radio di Soweto come audio dramma, con tanto di mandolini di sottofondo. E nel mondo arabo la diffusione è stata enorme, testimoniata dai tantissimi messaggi e benedizioni arrivati all’autrice.

La lettera di Francesca Melandri è una specie di poesia, una ballata, che racconta i pensieri, le azioni, i dubbi di chi è chiuso in casa. Una lettera che parla di “anziani che vi disobbediranno come adolescenti” e di telefonate “per sapere come stanno a gente che avevate giurato di non rivedere più”, ma anche di quanto si mangia, delle differenze sociali, dei divorzi che ci saranno e dei bambini che nasceranno. E che nella sua condivisione planetaria conferma quanto gli esserei umani siano simili fra loro.