Coronavirus, Conte: “Grazie alla Chiesa, giorni cruciali” 

Coronavirus, Conte: Grazie alla Chiesa, giorni cruciali

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Pubblicato il: 11/04/2020 10:17

“Gentile direttore, le scrivo nei giorni più difficili che la nostra storia recente ricordi, nel pieno della Settimana Santa, preludio a una Pasqua che rimarrà scolpita per sempre nelle nostre vite”. Inizia così la lettera inviata dal premier Giuseppe Conte ad Avvenire in vista della Pasqua. “L’emergenza che stiamo vivendo – nei suoi risvolti sanitari, sociali ed economici – rappresenta una sfida epocale per ciascuno di noi”, scrive il presidente del Consiglio ricordando anche i tanti sacerdoti vittime del virus.

“La Chiesa italiana, in queste durissime settimane, ha accompagnato, con la sua presenza concreta nel territorio – sottolinea Conte -, la sofferenza del nostro popolo, contribuendo con molte iniziative a sostenere soprattutto i più deboli, le famiglie in situazioni di povertà e necessità. Desidero, per questo, ringraziare il cardinale Bassetti e tutta la Conferenza episcopale, che ha generosamente devoluto per questa causa un’ingente somma proveniente dall’otto per mille, messa a disposizione per far fronte alle conseguenze sanitarie ed economiche causate dall’epidemia”.

“Soprattutto -aggiunge il premier- desidero esprimere la mia gratitudine per aver compreso la dolorosa decisione di celebrare sine populo le liturgie (…) Sono però consapevole di quanto questo sacrificio sia adesso più doloroso. La Pasqua è per tutti noi un richiamo all’unità, alla solidarietà, all’amore: essere distanti, non poter condividere insieme la grazia del tempo pasquale è motivo di grande sofferenza, ne sono pienamente consapevole”.

“In questi mesi di sofferenza, tutto il mondo del volontariato, dell’associazionismo di base, del Terzo settore -prosegue Conte- ha mostrato, in coerenza con la sua missione, la massima attenzione alle conseguenze più drammatiche che la crisi sta provocando sui più deboli e vulnerabili. A tale proposito, ho accolto con vivo interesse l’appello lanciato, sul suo quotidiano, ad avviare una riflessione sul Servizio Civile Universale”.

“Nonostante le limitazioni agli spostamenti, sarà una Pasqua di prossimità: la lontananza di questi giorni vissuti in casa ci aiuterà a ritrovarci ancora più uniti, rinforzati da un’esperienza che ci ha costretto a misurarci con le stesse difficoltà, alle quali abbiamo risposto con una voce sola. Il mio auspicio è che questi giorni difficili siano un “passaggio” verso momenti più sereni: torneremo gradualmente padroni del nostro quotidiano, delle nostre abitudini. Ci riprenderemo le nostre vite, scoprendo di essere una comunità forte, orgogliosa, solidale”.