Coronavirus: Zamagni, ‘terzo settore in disparte,  

Coronavirus, Zamagni: Terzo settore in disparte

(Foto Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 16/04/2020 18:04

di Roberta Lanzara“Il mondo sociale che rappresenta il terzo settore è stato completamente bypassato dai processi decisionali. Nessun coinvolgimento, né attenzione nei provvedimenti del Governo alle esigenze di queste realtà che stanno soffrendo per la crisi né durante la fase emergenziale né in quella di ripresa”. A parlare con l’Adnkronos è Stefano Zamagni, economista, ex presidente dell’Agenzia per il terzo settore e presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali. Zamagni afferma: “Faccio appello al Governo nell’attuazione della massima secondo cui ‘non è mai troppo tardi’: che nei prossimi decreti garantisca l’applicazione del principio di sussidiarietà, come vuole la Costituzione e che nei tavoli in cui si prendono le decisioni inserisca anche chi conosce il mondo del sociale”.

“E’ stato violato – rimarca – il Principio di sussidiarietà, sancito dall’articolo 118 della Costituzione”, in base al quale ‘Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale’. Ciò perché in emergenze come quella attuale “non è lo Stato, l’unico soggetto titolato, ma la Repubblica, che è una parte dello Stato. Noi abbiamo invece assistito – rileva l’ex presidente dell’Agenzia per il terzo settore – ad una avocazione totale di poteri che ha messo completamente in disparte questi soggetti, 336mila realtà” tra mondo del volontariato, cooperative sociali, imprese sociali, ong, fondazioni.

La conseguenza? “Che non si sono valorizzate risorse prima disponibili; si sono intasati gli ospedali facendo lavorare i medici in modo disumano; e si è istituita una task force composta da 17 membri, nessuno dei quali proveniente o conoscitore della realtà del mondo del terzo settore”, risponde il presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali.

Con che risultato? “Continuare ad insistere su una via perdente che darà risultati insoddisfacenti. E danni, che si stanno già vedendo: Non c’è solo quello alla salute corporea – precisa l’economista vicino a Papa Francesco – ma anche a quella spirituale, che è fondamentale nella natura umana. Il respiratore è una minima parte, pensiamo a chi sta a casa e necessita di con-solazione, com-pagnia”.

“Chi conosce il mondo del sociale – conclude Zamagni – non può essere tenuto in disparte”. Tanto più che si parla di un ‘soggetto’ composto da sei milioni di volontari, “in grado di portare sollievo a chi soffre”.