Alan Kurdi, dopo 12 giorni in mare finisce un’odissea 

Alan Kurdi, dopo 12 giorni in mare finisce un’odissea

(Fotogramma)

Pubblicato il: 17/04/2020 21:23

Dopo quasi due settimane in mare, l’odissea della nave di soccorso tedesca Alan Kurdi si è conclusa oggi a largo del porto di Palermo. Nel giorno di Pasqua il ministro dei Trasporti Paola De Micheli e il capo della Protezione civile Angelo Borelli, ricostruisce la Ong Sea Eye in una nota, avevano proposto di trasferire le persone soccorse da Alan Kurdi su una nave più grande dove poter trascorrere la quarantena e ricevere cure in un ambiente sicuro. Ieri sera, le autorità italiane e tedesche hanno dato il via libera all’operazione. Sotto il coordinamento della Croce Rossa Italiana, 146 persone sono state così trasferite oggi pomeriggio sul traghetto Raffaele Rubattino. Diverse navi della guardia costiera italiana, tra cui la Diciotti, sono state coinvolte nell’operazione. Ma non è ancora chiaro come la questione dei migranti salvati proseguirà dopo la quarantena. L’Italia ha temporaneamente chiuso i suoi porti per via dell’emergenza sanitaria. Ad oggi, le autorità non hanno ancora reso noto alcun piano sul porto di sbarco e sulla distribuzione dei rifugiati.

“La situazione sulla Alan Kurdi è stata insostenibile per giorni. Siamo estraneamente sollevati che si sia messo finalmente fine al blocco”, ha dichiarato Jan Ribbeck, capo missione delle nave Alan Kurdi. “Ora è importante pensare anche alle persone soccorse che si trovano sulla nave spagnola Aita Mari. Circa 40 persone stanno ancora aspettando una risposta umanitaria”, ha affermato Gorden Isler, presidente di Sea-Eye.

La situazione di stallo della Alan Kurdi ha ricevuto solidarietà senza precedenti, sottolinea la Sea Eye. Dopo una lettera di Luca Casarini a Papa Francesco, anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha dimostrato il suo impegno tenendosi in assiduo contatto con il capo missione Jan Ribbeck. E poi la solidarietà delle altre Ong. “Si può dire che Leoluca Orlando sia stato un importante sostenitore dei diritti umani dei soccorsi e del nostro equipaggio. Il suo impegno è stato essenziale per la fine di questo blocco”, ha dichiarato Ribbeck. Non solo i migranti salvati, anche l’equipaggio di Alan Kurdi dovrà affrontare la quarantena a largo di Palermo. “Vogliamo fare tutto il possibile per tornare a salvare già a maggio. Lasciare annegare le persone a causa della crisi Coronavirus è motivo grave”, ha affermato Gorden Isler.