Coronavirus, partite fantasma in Ucraina: truffati i bookmaker 

Coronavirus, partite fantasma in Ucraina: truffati i bookmaker

Foto Fotogramma

Pubblicato il: 17/04/2020 11:03

Il coronavirus ha stoppato partite ed eventi sportivi ma non l’attività dei truffatori. Il meccanismo, semplice quanto geniale, stavolta si è basato sull’organizzazione di ‘partite fantasma’, mai giocate ma sulle quali i bookmaker – vittime inconsapevoli del business criminale – hanno aperto e accettato le puntate.

Il giro d’affari, spiega Agipronews, è stato di diverse centinaia di migliaia di euro e, secondo fonti internazionali dell’industria, i ‘match-fixers’ (come vengono denominati i manipolatori di eventi sportivi) sono perfino riusciti a incassare le vincite prima che il trucco venisse scoperto. Il quadrangolare amichevole, la ‘Azov Cup’, era stato (solo apparentemente) organizzato a fine marzo con la partecipazione di quattro club provenienti dalle serie inferiori del campionato ucraino: FC Berdanysk, FC Lozovatka, Tavria e Melitopol Cherry. Tutto regolare, sulla carta, con tanto di profilo Facebook e sito di news sull’evento.

In attesa del fischio d’inizio delle partite, arrivano puntuali anche le quote per gli scommettitori, pubblicate da grandi bookmaker online – BetFred e 188bet tra gli altri ma la lista è lunga secondo insideworldfootball.com – grazie all’assistenza di uno dei principali provider del mondo, la multinazionale Betgenius, che avrebbe utilizzato per gli aggiornamenti sulle scommesse, sia pre-match che ‘live’, la propria rete di scout presenti sui campi.

Le prime due giornate del quadrangolare scorrono regolarmente, anche se di partite giocate sul campo non c’è neanche l’ombra: eppure, le statistiche ‘live’, i goal segnati, le ammonizioni, i risultati finali sono comunicati regolarmente all’industria delle scommesse. A farne le spese è stata anche la stessa Betgenius, che evidentemente è stata ingannata dai report dei propri corrispondenti ucraini. Tutto sembra verosimile a scommettitori e bookmaker, anche se a garantirsi i veri guadagni sono i truffatori, che piazzano scommesse sapendo in anticipo i risultati virtuali. Al terzo giorno di torneo, qualcosa va storto ed emerge la truffa: la Federcalcio ucraina dichiara che le partite non si sono mai giocate e che le squadre di calcio – a causa dell’epidemia – sono in quarantena come tutto lo sport nazionale: “Le gare apparentemente in programma nell’ultimo mese non sono state disputate e sembrano create appositamente da bande che truffano le società di scommesse”, ha comunicato la Federazione.

Il sito che forniva informazioni sulla fantomatica ‘Azov Cup’, si scoprirà successivamente, era simile a quello del comitato calcistico regionale: koff.co.ua invece di koff.com.ua. Una minima differenza, che però ha consentito ai truffatori – probabilmente bielorussi e turchi, secondo la polizia locale – di rendere credibile il colpo.

“Le partite sembravano pubblicizzate e organizzate attraverso canali ufficiali”, ha detto un portavoce di Betgenius al sito specializzato Gambling Compliance, “sfortunatamente la nostra società, come alcuni nostri clienti, è stata vittima di una frode. In ogni caso, non si è trattato di partite-fantasma, come riportato dai media, bensì di match disputati in un contesto non ufficiale e condotti in maniera fraudolenta, probabilmente da un gruppo criminale”. Le forze dell’ordine stanno indagando sull’accaduto, con la collaborazione degli stessi operatori di betting.