Elena Sofia Ricci: “Dopo una crisi ci si può reinventare” 

Elena Sofia Ricci: Dopo una crisi ci si può reinventare

Pubblicato il: 20/04/2020 12:13

di Antonella Nesi

“Mai avremmo immaginato girando questa fiction che sarebbe andata in onda in un momento così drammatico. Però la storia di Laura porta un messaggio che può essere di conforto: dopo una crisi ci si può reinventare”. Elena Sofia Ricci parla così della protagonista di ‘Vivi e lascia vivere’, la fiction in 6 serata che arriva su Rai1 giovedì 23 aprile, diretta da Pappi Corsicato e coprodotta da Rai Fiction e dalla Bibi Film di Angelo Barbagallo.

Nella nuova serie, ambientata a Napoli (“è la città dove ho debuttato, la amo profondamente”, dice l’attrice), Elena Sofia Ricci è appunto Laura, una donna sulla cinquantina, che lavora come cuoca in una mensa, e che ha tre figli, due figli adolescenti ed una più grande, con la quale ha un rapporto complicato e conflittuale. Suo marito, Renato, con il quale è sposata da vent’anni, suona a bordo delle navi da crociera. Di ritorno da un misterioso viaggio, Laura convoca i figli per comunicare loro una terribile notizia: il padre non c’è più. È morto in un incendio mentre era fermo a Tenerife con la nave. L’unica strada per Laura sarà reinventarsi. “Perde tutto e riparte da quello che sa fare, cucinare. Una cosa che accadrà a molti in questo periodo”, aggiunge l’attrice che si unisce agli appelli rivolti al governo da molti personaggi del mondo dello spettacolo perché “vengano tutelate le tante famiglie di lavoratori dello spettacolo meno visibili degli attori”. “Il nostro settore sarà l’ultimo a ripartire, ci vorrà probabilmente un anno, perché il nostro lavoro non si può fare con il distanziamento sociale. Sono amica di Walter Ricciardi da quando io avevo 15 anni e lui 18, perché non è un mistero che prima di diventare medico voleva fare l’attore. Lo stimo moltissimo ma anche loro dicono chiaramente che finché non ci sarà una cura o un vaccino sarà complicato tornare alla normalità in settori in cui l’assembramento è la normalità. Quindi ci vuole un intervento consistente dello Stato. Per pochi che come me possono magari permettersi di fermarsi un anno, il 99% dei lavoratori di questo settore non possono”, sottolinea ancora l’attrice dalla sua casa romana, dove sta trascorrendo una ‘quarantena’ di “pulizie di casa e cineforum: ma – ammette – non sono riuscita a leggere quanto vorrei”.

La sua Laura, nella fiction, riparte dallo street food. Ma lei, nella vita reale, preferirebbe altro: “In casa il cuoco è mio marito“, dice parlando di Stefano Mainetti, compositore e direttore d’orchestra italiano, autore di molto colonne sonore, con cui è sposata dal 2003..

Del rapporto con Pappi Corsicato, sottolinea: “Siamo amici da trent’anni e non avevamo mai lavorato insieme. Lui è un grande artista e sul set ha creato un clima effervescente, con una carovana di personalità particolari, un gruppo di colleghi eccellenti. Il clima era molto divertente“, racconta. Dopo aver interpretato Veronica Lario per Paolo Sorrentino, Elena Sofia Ricci si è calata in questa storia che sposa i toni del family classico con il noir, fino a diventare, nel finale, un vero e proprio thriller. “L’unica cosa che potrei trovare in comune tra i due personaggio è il fatto di lottare per la propria vita, per difendere la propria dignità. Ma i due personaggi non hanno nulla in comune come temperamento: Veronica Lario è notoriamente molto riservata, Laura è sfacciata”.

La protagonista rifiuta l’etichetta di fiction ‘femminista’ per ‘Viva e lascia vivere’: “La parola femminista mi rimanda in maniera violenta alla parola maschilista. Questa è una serie femminile. Ma anche i personaggi maschili avranno una evoluzione. Non è tutto oro quello che luccica, non è tutto nero quello che lo sembra. Non c’è del buonismo in questa fiction, c’è dell’opportunismo. Nel senso che tutti colgono un’opportunità dagli eventi”, sottolinea l’attrice.

“Il tema di questa serie – le fa eco Pappi Corsicato – è il cambiamento, in particolare la possibilità che ognuno di noi dovrebbe darsi quando la vita ti spiazza o ti fa male e ti mette davanti a qualcosa che non avevi previsto. La possibilità di prendere un evento doloroso, o una novità spiazzante, come un’opportunità per rivedere la propria esistenza e magari capire come mettersi in gioco”.

“Questa condizione di trasformazione, di cambiamento, oggi più che mai – prosegue il regista – mi fa riflettere su quello che sta accadendo a tutti noi a livello mondiale. Il corona virus ci ha costretti a cambiare stile di vita, a relazionarci con gli altri e con noi stessi in un modo totalmente diverso e nuovo. Non voglio fare un paragone forse troppo azzardato ma Vivi e lascia vivere, oltre a essere una serie family, è una serie in grado di farci riflettere sul fatto che bisogna essere capaci, anche quando un evento così devastante irrompe nelle nostre vite, di trovare il lato positivo“.

“Il personaggio di Elena Sofia Ricci è ispirato a quel tipo di donna che molti di noi hanno conosciuto nella vita o che abbiamo visto rappresentato in molti film. Io – rivela il regista – mi sono ispirato al personaggio di Filumena Marturano. Donne dal carattere forte che non hanno paura di mostrare le loro fragilità anche a costo di mettere a repentaglio la propria condizione”.

Quanto alla presenza della sua Napoli nella fiction, Corsicato aggiunge: “Il mio desiderio è stato quello di far vedere un lato di Napoli che da molto tempo non si racconta più: i suoi colori, la sua luce, il suo splendore, quello che di fatto Napoli è sempre stata, una città che cambia continuamente e che si muove. Lo stesso movimento ho cercato di mantenerlo nella mia regia: molto è stato girato con la macchina a mano proprio per rendere più reali e più vivaci i personaggi, le situazioni e i luoghi”, conclude.

Per la direttrice di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, “nell’incertezza dei tempi che viviamo – e nei limiti di una finzione – voglio pensare che ‘Vivi e lascia vivere’ possa offrire un piccolo contributo di emozione e riflessione”.

“Nella linea del racconto femminile che tanto Rai Fiction ha approfondito in questi anni con nuovi modelli, abbiamo subito sentito la forza del racconto incentrato su una protagonista, Laura, che si ritrova sola a farsi carico di una famiglia e deve imparare a essere più forte di fragilità e avversità. Elena Sofia Ricci su cui il progetto è stato costruito ne restituisce la sensibilità, la tensione e anche la durezza. Intorno a lei tre figli e voglio sottolineare come la serie ne esplori le diversità insieme alle paure, al bisogno di affetto e alla voglia di crescere. E tante donne che lottano per la loro dignità. E’ un family intenso, un melò di sentimenti con una linea crime e tanti fili narrativi ed emotivi, Vivi e lascia vivere. Pappi Corsicato, che ne ha avuto l’idea insieme a Monica Rametta, vi porta la delicatezza di autore introspettivo, aderente alla realtà e con grande talento visivo, oltre agli scorci di una Napoli inedita“, aggiunge.

“Questa nuova serie – prosegue Andreatta – mi offre anche l’occasione per uno sguardo più largo sull’offerta variegata e ricca di Rai Fiction in un momento così particolare e difficile. La risposta del pubblico e di una platea tanto ampia alla serialità Rai, è un riconoscimento della capacità di costruire storie identitarie in cui potersi riconoscere e in cui vedere rappresentato il nostro Paese e la nostra società. È un segno forte di un bisogno individuale e collettivo di riconoscersi, insieme, in storie e personaggi che mettono al centro il valore del coraggio e della determinazione e aprono a una rinascita e a una speranza. Oggi più che mai siamo consapevoli della responsabilità della fiction e del ruolo che può svolgere per il Paese in coerenza con una missione essenziale come quella del servizio pubblico“, conclude Eleonora Andreatta.