Coronavirus, Anm: “Processi da remoto? Nessuno immagini scenari orwelliani” 

Coronavirus, Anm: Processi da remoto? Nessuno immagini scenari orwelliani

(Fotogramma)

Pubblicato il: 21/04/2020 12:06

“Nessuno immagini scenari orwelliani in cui i processi abbiano un’altra fisionomia”. Così il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Luca Poniz, intervistato su RadioUno Rai, riferendosi alle polemiche sulla possibilità che la celebrazione di udienze da remoto, prevista per la fase dell’emergenza sanitaria, possa essere estesa anche al dopo. “Sono polemiche che non hanno fondamento”, ha detto Poniz, “un processo alle intenzioni”, sottolineando che “si tratta si misure strettamente legate a questa fase”.

Poniz ha ricordato le due riunioni, che si sono tenute in videoconferenza, del tavolo ministeriale con magistrati e avvocati. “Non si è discusso del modello di processo penale futuro, ma di come affrontare una contingenza drammatica e di come tenere in piedi la macchina giudiziaria con gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione. Tutti abbiamo sempre parlato di gestire l’emergenza e di un uso delle tecnologie”.

Nella fase della ripresa, ha chiarito il presidente dell’Anm, “bisognerà continuare con i processi a distanza che garantiranno meglio la sicurezza, e verificare sulla base di informazioni scientifiche la possibilità di riaprire eventualmente a macchia di leopardo, con il rafforzamento delle misure tradizionali, dispositivi di protezione, sanificazione degli ambienti”.

Nella prospettiva della fase 2 occorre rimboccarsi le maniche e tornare nelle aule, con regole di distanziamento e protezione, ma nelle aule. Il processo penale non può essere celebrato in forma smaterializzata”, afferma dal canto suo il presidente dell’Unione delle Camere penali, Gian Domenico Caiazza, intervistato su RadioUno Rai, ribadendo la posizione del penalisti.