Esame avvocato, petizione per sbloccare concorso 

Esame avvocato, petizione per sbloccare concorso

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Pubblicato il: 21/04/2020 14:20

Un effetto collaterale della pandemia è l’interruzione dei concorsi. Tra questi c’è anche l’esame per avvocato che si doveva sostenere nel 2020 e che, invece, adesso è completamente bloccato. Si tratta di una trafila molto lunga per potersi abilitare alla professione forense e, a causa dell’emergenza coronavirus, si rischia di slittare di molto tempo rendendo il processo ancora più lungo. Ed è per questo che, nelle ultime ore, sul portale ‘Change.org’ è apparsa una petizione dal titolo “Esame d’avvocato: le soluzioni ci sono, è ora di metterle in pratica!”, come riferisce notizie.it.

L’idea, nata da un gruppo Facebook dove si sono raccolti migliaia di praticanti avvocati, è quella di sottoporre all’attenzione del Governo Conte – nelle persone del Ministro alla Giustizia, Alfonso Bonafede, e del Consiglio Nazionale Forense – il problema che coinvolge giovani pronti ad abilitarsi alla professione di avvocato.

Con una petizione – che ha come obiettivo quello di raggiungere le 1000 firme – si vuole porre l’attenzione su un tema scottante come quello del precariato degli avvocati, specie in un momento di grave crisi economica dovuta al coronavirus. “L’abilitazione alla professione forense rappresenta una lunga e onerosa corsa a ostacoli (unica in Europa) che coinvolge, ogni anno, circa 20.000 giovani – si legge in una nota a corredo della petizione -. Si tratta di ragazze e ragazzi vicini ai 30 anni che lavorano, spesso, senza reddito (o quasi) e senza alcuna tutela, impossibilitati a rendersi autonomi e a fare, o anche solo immaginare, progetti di vita familiare. L’emergenza in corso rischia di ritardare ulteriormente il processo già lentissimo in tempi ‘normali’. Ad oggi, purtroppo, nulla è stato ancora deciso e migliaia di persone attendono di conoscere il loro destino, in particolare chi ha sostenuto l’esame scritto nel 2019 (le cui correzioni sono sospese) e chi dovrà sostenerlo nel 2020″.

I praticanti forensi, inoltre, hanno deciso di scrivere proprio al Ministro Bonafede, ai Gruppi Parlamentari e al Consiglio Nazionale Forense, per mettere nero su bianco alle loro richieste. “Chiediamo – si legge nella lettera – che il Governo e il Parlamento, d’accordo con il Consiglio Nazionale Forense, provvedano in tempi celeri a risolvere la grave situazione sopra descritta, adottando le soluzioni più opportune per garantire il completamento del processo di abilitazione iniziato nel 2019; e per assicurare lo svolgimento della nuova sessione di esami, prevista per il 2020”. I tirocinanti si sono detti disposti a fissare un incontro per discutere delle varie opzioni che: “Sono tutte con eguale dignità, che offriamo alla Vostra valutazione, chiedendoVi di prenderle in seria e tempestiva considerazione, consapevoli delle necessità di coordinamento e raccordo che eventualmente richiederanno, anche con riferimento all’esame 2018, ove non già concluso”.

Per quanto concerne l’esame di avvocato che ancora si deve concludere relativo all’anno 2019, queste sono le diverse proposte. “Anzitutto, prevedere l’ammissione di tutti i candidati all’esame orale, senza attendere la correzione degli scritti 2019 (al momento sospesa), da svolgersi, se necessario, con modalità telematiche al fine di garantire la conclusione dello stesso entro il termine di chiusura delle iscrizioni all’esame 2020”. “Oppure – si legge ancora nella lettera indirizzata a Bonafede – attendere la correzione dell’esame scritto 2019 – da ultimarsi in tempi ragionevoli e comunque prima della chiusura delle iscrizioni all’esame 2020 – prevedendo l’abilitazione di coloro i quali supereranno la prova scritta, esonerandoli dal sostenimento della prova orale”.

Una terza soluzione, per quanto concerne l’esame avvocato 2019, è quello di proseguire “con le modalità ordinarie, quindi attendere la correzione degli scritti 2019 (da svolgersi entro tempi ragionevoli e comunque prima della chiusura delle iscrizioni all’esame 2020) e, conseguentemente, procedere con la prova orale; coloro i quali risulteranno ammessi all’esame orale saranno esonerati dal dover sostenere (nuovamente) l’esame scritto 2020, potendo eventualmente accedere direttamente alla sola prova orale del 2020”. L’ultima opzione per gli esami iniziati nel 2019 è quella di attendere “le correzioni dell’esame scritto 2019 e svolgere successivamente gli orali, con potenziamento delle commissioni e utilizzo di modalità telematiche, al fine di garantire la conclusione dell’intera procedura entro il termine di chiusura delle iscrizioni all’esame 2020”.

E per quanto concerne l’esame avvocato 2020, quali sono le possibili soluzioni? Anzitutto, secondo i praticanti forensi risulta “necessario individuare un termine entro cui, qualora non sia possibile sostenere l’esame con le modalità ordinarie, si stabiliscano modalità alternative per garantire lo svolgimento dell’esame. A tal fine, con il consueto intento propositivo, si suggeriscono altrettante opzioni”. La prima è quella di “un esonero dalla prova scritta 2020, prevedendo la sola prova orale, a partire dal mese di febbraio 2021, in modo da evitare assembramenti e sovrapposizioni con la sessione d’esame dell’anno precedente; oppure, altra soluzione, potrebbe essere lo svolgimento dell’esame con le modalità ordinarie, previa individuazione di più ‘poli di esame’ nella medesima Corte d’Appello, al fine di ridurre la presenza di persone nello stesso luogo e introdurre la possibilità di utilizzo dei personal computer da parte dei candidati, per agevolare la successiva correzione degli elaborati”.

Un’altra soluzione per dare luogo all’esame avvocato 2020 sarebbe quella di organizzare due sessioni: “Una a dicembre ed una a maggio/giugno – per distribuire meglio il numero di persone interessate a sostenere l’esame,evitando assembramenti eccessivi, ed introdurre la possibilità di utilizzo dei personal computer da parte dei candidati, per agevolare la successiva correzione degli elaborati”. Infine, l’ultima opzione per l’abilitazione 2020 è quella dello svolgimento “dell’esame con le modalità ordinarie, nei tempi che saranno possibili, con introduzione della possibilità di utilizzo dei personal computer da parte dei candidati, per agevolare quantomeno la successiva correzione degli elaborati”.