Malagò: “Mai pensato che il calcio non debba ripartire” 

Malagò: Mai pensato che il calcio non debba ripartire

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Pubblicato il: 23/04/2020 17:22

Di Emanuele Rizzi

“Io non ho mai pensato che il calcio non debba ripartire, tutt’altro. Ho sempre sostenuto che il calcio ha il diritto/dovere di fare di tutto per ripartire, anche per gli interessi che ruotano attorno, e per la sua specificità. Dopodiché ho sempre sostenuto, e lo ribadisco ancora una volta, che a differenza di tutti gli altri sport non prevede un’alternativa all’idea che il campionato o non possa ripartire o magari possa ripartire e non finire. E’ doveroso, giusto ed encomiabile che uno provi a trovare tutte le soluzioni per cercare di chiudere la stagione”. Sono le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, in una intervista all’Adnkronos, sulla volontà del mondo del calcio, e in particolare della Serie A, di ricominciare a giocare.

“Se, per un motivo che nessuno può sapere, ma è facilmente intuibile, a differenza di altri sport, si riprende il campionato e poi c’è un problema e non lo si completa, non c’è certezza e c’è il rischio di compromettere non solo la stagione corrente ma anche la successiva”, ha spiegato Malagò, che sulla volontà dell’Uefa, nel caso in cui non si riuscisse a portare a termine i campionati, di far valere i meriti sportivi acquisiti sul campo fino al momento dell’interruzione e non del ranking, ha sottolineato che “a prescindere dall’intendimento dell’Uefa di finire la stagione, giocando le partite in campo neutro o in un’unica sede, ha previsto una soluzione laddove non venissero terminati i campionati, di prendere in considerazione la classifica fino a quel momento, va bene, è una scelta loro”.

Il numero uno dello sport italiano poi sulla volontà della Bundesliga di ricominciare il 9 maggio il campionato e sulla possibilità, in caso di stop della Serie A, di subire ingenti danni economici, ha aggiunto: “E’ evidente che sarebbe elevatissimo il rischio economico per le società di Serie A in caso di stop del campionato ed è questa, penso, la molla e il motivo per completare la stagione. Questo è evidente, umano e comprensibile. Però c’è un elemento che è fondamentale da sottolineare: la Bundesliga ricomincia il campionato con il piano B già nel cassetto. Ha già fatto l’accordo con Sky Germania dicendo che se il campionato riparte ci sono degli accordi e se non riparte ce ne sono altri, già stabiliti”.

“Il Cio quando ha preso la decisione di spostare i Giochi l’ha fatto solo dopo aver trovato il piano B con il governo giapponese, una cosa non banale, e con i network televisivi. Alla fine -ha spiegato Malagò- hanno concordato un’alternativa di trasmettere l’anno successivo. Per Tokyo erano previsti solo per le tv 28mila tecnici. Quando fai un piano alternativo, tutti i soggetti devono essere sottoscrittori, in questo caso al ribasso”.