Locatelli: “Non si può dire eparina risolutiva, servono studi seri” 

Locatelli: Non si può dire eparina risolutiva, servono studi seri

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Pubblicato il: 24/04/2020 14:02

Da qui a dire che l’eparina sia inconfutabilmente risolutiva rispetto a quadri come” quelli causati da Covid-19ce ne corre abbastanza. L’unico modo per dimostrarlo è condurre studi seri, studi clinici controllati e randomizzati, in cui i pazienti vengono collocati stocasticamente a ricevere questo farmaco per andare a vedere l’outcome finale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e componente del comitato tecnico scientifico su Covid-19 Franco Locatelli in conferenza stampa nella sede dell’Istituto superiore di sanità (Iss) a Roma.

“Va ricordato che l’eparina è un farmaco utile ma non è completamente scevro da effetti collaterali”, e che “ci sono stati pazienti deceduti per sintomatologia emorragica legata all’uso di un farmaco che svolge un’azione anticoagulante. Giusto investigare” questo farmaco “ma non mi sento di dire che sia un farmaco la cui efficacia è inconfutabilmente dimostrata”.

TEST SIEROLOGICO – Rispondendo alle domande dei giornalisti Locatelli ha spiegato che “oggi scadeva il tempo per la commissione creata per valutare la coerenza delle offerte per il test sierologico e nei prossimi giorni, dal 25 al 28 aprile, verranno valutate le proposte coerenti con i termini del bando e il 29 aprile ci sarà la graduatoria di identificazione dei test e l’aggiudicazione per la conduzione dello studio di sieroprevalenza sul territorio nazionale”.

Poi, dopo le polemiche sollevate dalle sue parole di ieri in Protezione civile, Locatelli ha ribadito: “Credo che far confluire” i bambini “in oratori o campi estivi sostanzialmente esponga a questo tipo di rischio e confermo per questo la mia personale posizione”. “Ci sono pochi dubbi – ha aggiunto – sul fatto che la scelta finale spetti al decisore politico, lo ripeto fino alla nausea in ogni intervento pubblico, ma è altrettanto evidente che ogni aggregazione di certo non favorisce una strategia di contenimento del fenomeno epidemico e di diffusione del virus”.