L’esperto Bevilacqua, “turismo Italia bene strategico, puntare su incentivi interni per rilancio” 

L'esperto Bevilacqua, 'turismo Italia bene strategico, puntare su incentivi interni per rilancio

Nunzio Bevilacqua, giurista d’imprese ed esperto economico internazionale

Pubblicato il: 27/04/2020 12:33

Il turismo è un bene essenziale per l’Italia sul quale bisogna puntare per il rilancio dell’’economia: servono incentivi per favorire la ripresa del comparto e iniziare a valutare delle misure per attrarre, successivamente, il più possibile il turismo estero puntando al rilancio di Alitalia che così potrebbe ritrovare la sua funzione strategica per cui è stata pensata. A sostenerlo in un’intervista all’Adnkronos è Nunzio Bevilacqua giurista d’impresa ed esperto economico internazionale.

“In questo periodo di tentativo di riorganizzazione post-tsunami pandemico o si tende a non dare il giusto valore al comparto turistico, ‘energia rinnovabile‘ italiana, relegandolo a valore secondario, ‘svago rinunciabile’, rispetto ad altri comparti industriali produttivi oppure ad analizzarlo ‘strabicamente’ e non in maniera correttamente unitaria al fine di trovare dei percorsi di superamento dell’impasse economica”, sottolinea Bevilacqua.

“Partendo dal turismo interno e considerandolo bene strategico e necessario per il Paese – spiega l’esperto – si potrebbe agire creando in primis per i cittadini italiani un regime ‘opzionale’, a seconda dei redditi e della loro convenienza fiscale, tra deducibilità del 50% dell’importo speso fatturato, senza tetto massimo per quest’anno, da pacchetto comprendente trasporto/alloggio/ristorazione nel periodo e per i giorni del soggiorno, oppure bonus onnicomprensivo (e possibile bonus addizionale regionale), con soglia che consenta, comunque, un minimo di ristoro per un nucleo familiare, a richiesta diretta del privato oppure attraverso le agenzie di viaggio”.

Inoltre, rileva ancora Bevilacqua, “a prescindere dalla ‘vacanza‘ in senso stretto si dovrebbe prevedere una deducibilità del 50% per le spese in ristorazione e forme di compensazione transitoria per i ristoranti, soprattutto nei centri storici e nelle città d’arte che, a causa della ridotta superficie e del conseguente distanziamento, non potranno più avere quella soglia di clienti che possa consentire loro di stare autonomamente sul mercato; in secondo luogo cercare di dare un importante credito d’imposta sulle locazioni immobiliari alle agenzie di viaggio che, restando operative, faranno da ‘ponte’ alla riapertura ‘dell’entusiasmo turistico‘, oltre alla ormai necessaria regolarizzazione concessoria del comparto balneari che potrebbe non solo non chiudere, completando la desertificazione turistica, ma anche pensare ad un più massiccio investimento puntando ad un auspicato rimbalzo 2021”.

L’esperto da anche una linea guida per attrarre, per quel che è possibile, il turismo estero. “Poiché i bonus generici per il turismo estero potrebbero non essere compresi al meglio – sostiene Bevilacqua-, sarebbe auspicabile promuovere il turismo in entrata, offrendo il 50% del volo con nostra destinazione finale, con un vettore magari italiano anche da un punto di vista proprietario, offrendo così la possibilità non solo di ‘tenuta’ di una parte del turismo estero ma anche un contributo alla nostra neoricostituita ‘compagnia di bandiera’ Alitalia, oggi tale anche in quanto ritenuta strategica il Paese”.

Bevilacqua, sulla delicata questione del trasporto necessario punto di‘ rimbalzo’ del settore turistico, sostiene ancora che “lo Stato dovrebbe considerare unitariamente la questione strategica del trasporto aereo anche guardando ad un’unica e più consistente compagnia, sia in termini di slot che di aeromobili a lungo raggio, cose che faranno la differenza nello scacchiere post-pandemico, quindi comprendendo anche Air Italy, e ciò non solo per non valutare la ‘tenuta occupazionale’ in maniera diseguale ma per entrare in una vision di gestione pubblica efficiente storicizzata al nuovo corso economico”.