Coronavirus, Cannito: “Bene ministro Spatafora, con lui sosteniamo la danza” 

Coronavirus, Cannito: Bene ministro Spatafora, con lui sosteniamo la danza

Luciano Cannito

Pubblicato il: 28/04/2020 18:49

“Bene il ministro Spatafora sulla possibilità di riaprire le palestre e magari anche le scuole di danza. E’ la prima persona del governo che ci ha aperto spiragli di luce verso un’arte che impone disciplina e rigore assoluto. Le regole non ci spaventano. Basta conoscerle”. È quanto ha annunciato all’Adnkronos, il coreografo e regista Luciano Cannito, volto noto della tv, tra i giurati su Rai5 del programma ‘Amici’.

Ed ha ricordato: “In Italia ci sono circa 30mila scuole di danza con un indotto di oltre 5 milioni di persone. Dati stupefacenti. Mi sono domandato, qualche giorno fa, come è possibile aprire ai calciatori gli allenamenti e dimenticarsi dei danzatori, del loro training quotidiano? Ma forse oggi il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, in parte, ci ha già risposto”. Luciano Cannito, alla guida nella capitale dell’Art Village e direttore artistico del Roma City Ballet Company, ha poi spiegato: “i danzatori sanno bene come muovere il proprio corpo nello spazio, quali sono i limiti e le distanze da prendere”.

“Si, proprio le distanze – ha spiegato ancora- perché per fare alcuni passi o alcuni esercizi i danzatori le devono assolutamente rispettare. Domani è la Giornata Mondiale della Danza. Spero che il Governo dia buone notizie, finalmente un segnale concreto di apertura e dialogo nei confronti del nostro settore. E non parlo solo dei giovani danzatori e dei professionisti, ma degli insegnanti, di tutte quelle scuole oggi sul lastrico, di tutti coloro che lavorano intorno a Tersicore. Dai costumisti agli scenografi, ai responsabili del disegno luci, dai macchinisti agli attrezzisti”.

Luciano Cannito ha ricordato ancora all’Adnkronos che “il training quotidiano per ogni danzatore è qualcosa di fondamentale, come gli allenamenti per gli atleti di ogni disciplina. C’è poi un’altra riflessione da fare – ha proseguito -Mi sembra che la tutela dei minori, il diritto allo studio facciano parte della nostra Costituzioni. Diritti ineludibili che oggi stanno venendo meno. E poi – ha sottolineato – non possiamo permetterci di distruggere i sogni e le passioni dei nostri adolescenti. A volte, se continuiamo a tenere chiuse le scuole, anche la loro carriera”.

“I nostri giovani meritano fiducia, rispetto – ha aggiunto Cannito -E poi smettiamola di provocare il panico e il terrore tra i ragazzi. Troppi virologi, troppi scienziati da show. A volte mi domando quando trovano il tempo di studiare e applicarsi al loro lavoro”.

Coareografo, regista, giudice del ‘Talent’ ‘Amici’, Luciano Cannito ha poi sottolineato come il ‘Coronavirus’ costringerà a ripensare l’universo della coreografia. “Nessun ammutinamento da parte di Tersicore – ha detto- Lo ha dimostrato durante la trasmissione ‘Amici’ Giuliano Peparini. Forse, per qualche tempo, non potremo più portare in scena ‘Il lago’, ‘Schiaccianoci’ o ‘Romeo e Giulietta’, ma si continuerà a danzare, magari a distanza, del resto ce lo confermano alcuni capolavori del balletto del ‘900 come il ‘Bolero’ di Ravel firmato da Bejart. Il danzatore al centro del pedana circondato, ‘a distanza’ da un gruppo di boys”.

“È quello che ho fatto io senza saperlo, lo scorso anno negli Stati Uniti, facendo danzare ad un gruppo di donne e di uomini proprio il ‘Bolero” di Ravel su due pedane diverse – ha ricordato Cannito – Ben separati. E per la prossima stagione ho in mente di preparare, per la mia compagnia, una serata pensata ad hoc con brani che si ispirano in scena alla distanza fisica, ma con la stessa energia, con la stessa dinamica, la stessa forza spettacolare di un grande balletto”.

“E magari cominciare la serata con un estratto di uno dei miei primi balletti, ‘Napoli. Variazioni su un tema di August Bournonville – ha annunciato – Facevo danzare i giovani interpreti del Balletto di Napoli con le mascherine sul volto per denunciare l’inquinamento atmosferico, il traffico, lo smog nelle città, l’aria irrespirabile. Oggi purtroppo cominciamo ad abituarci a quelle immagini per ben altri motivi”.