Coronavirus: preside Liceo Cassarà Palermo, ‘no a colloqui maturità, rischi focolaio contagio’  

Preside Liceo Cassarà Palermo: No a colloqui maturità, rischi focolai contagio

Daniela Crimi

Pubblicato il: 28/04/2020 13:16

“Per la maturità permangono, a mio parere, gravi elementi di criticità sulla effettiva possibilità di realizzare in presenza il colloquio, senza che ciò si trasformi in un focolaio di contagio”. E’ l’allarme lanciato da Daniela Crimi, preside del Liceo linguistico ‘Ninni Cassarà’ di Palermo, con oltre 1.400 alunni, uno dei licei più grandi in Sicilia. Sono oltre 250 gli studenti che a fine giugno dovranno affrontare la maturità, tra mille incognite. La dirigente non nasconde le sue numerose perplessità sui colloqui da fare dio presenza. “Si dovrebbe avere la certezza che tutti i presenti a scuola, adulti e ragazzi, siano “negativi” e questa certezza la può dare solo un tampone – dice la preside in una intervista all’Adnkronos- Se così non fosse, chi si assume la responsabilità di un eventuale contagio, forse il dirigente scolastico?”.

“Anche se ciò fosse fattibile, il dirigente, in quanto responsabile della sicurezza e della salute nel luogo di lavoro, dovrà fornire tutti i convenuti dei dispositivi di protezione, le mascherine, attualmente ancora non del tutto reperibili nel mercato, nonostante gli sforzi – dice Daniela Crimi -Manca un po’ più di un mese agli esami di maturità ed ancora permangono delle incertezze sulle modalità di svolgimento del colloquio, unica prova prevista, allo stato attuale, in permanenza delle restrizioni dovute alla emergenza sanitaria”.

“La prima prova scritta sarebbe dovuta svolgersi il 15 giugno ma così non sarà, considerato che a scuola non si rientrerà e le prove scritte, di conseguenza, annullate – spiega ancora – Il colloquio costituirà l’unica prova di esame che, insieme ai crediti scolastici cumulati nell’ultimo triennio, determineranno il punteggio finale”.

“L’incertezza permane sulla modalità di svolgimento dello stesso, se in presenza o no – spiega ancora la preside Daniela Crimi -Una commissione di esperti, appositamente nominata dal Ministro dell’Istruzione, sta studiando la possibilità di realizzazione del colloquio in presenza. Inoltre dovrebbe essere assicurato il distanziamento fisico tra tutti”.

“Ebbene, in ogni commissione intervengono almeno sette commissari (un presidente e 6 docenti, se non di più per la presenza del docente di sostegno), un candidato ed almeno un testimone; di conseguenza ogni scuola dovrebbe avere disponibili aule di tale ampiezza da garantire il giusto distanziamento per ciascuna commissione, cinque nella scuola che dirigo io con 10 classi di esame – dice Crimi -Evidentemente non tutti gli Istituti, almeno a Palermo, dispongono di aule così ampie e ventilate”.

E ancora: “Si consideri inoltre che il corpo docente è costituito da insegnanti non più giovanissimi, teoricamente a rischio. Tutti questi motivi impediscono, a mio parere, lo svolgimento del colloquio in presenza, anche se tutti lo avremmo tanto desiderato, per regalare a questi ragazzi almeno il sogno e l’emozione dell’ultimo giorno di scuola. La salute e la vita, tuttavia, vengono prima di ogni romantico pensiero”.