Coronavirus, “a fine 2019 polmoniti strane in Cina” 

Coronavirus, a fine 2019 polmoniti strane in Italia e a Wuhan

Immagine di repertorio (Xinhua)

Pubblicato il: 04/05/2020 13:09

Abbiamo saputo alla fine dello scorso anno che c’erano questi cluster di casi di polmoniti di origine sconosciuta in Italia e in Cina, a Wuhan, e lo abbiamo scritto nei nostri rapporti da allora”. Così la direttrice dell’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) Andrea Ammon ha risposto, oggi in audizione in remoto davanti alla commissione Envi del Parlamento Europeo, a Bruxelles, ad un eurodeputato che gli chiedeva quando l’agenzia Ue con sede in Svezia abbia avvertito per la prima volta della minaccia costituita dalla Sars-Cov-2. “Il 9 gennaio – ha continuato – abbiamo avuto un briefing per valutare la minaccia e la prima valutazione è stata pubblicata credo il 17 gennaio” del 2020.

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In realtà nel rapporto di ‘threat assessment’ dell’Ecdc del 9 gennaio 2020 (“Pneumonia cases possibly associated with a novel coronavirus in Wuhan, China”) dedicato al nuovo coronavirus, l’Italia viene menzionata due volte, solo perché aveva collegamenti aerei diretti con Wuhan. Anche nel secondo rapporto citato dalla direttrice dell’Ecdc, quello del 17 gennaio, l’Italia viene menzionata solo perché collegata direttamente per via aerea con la capitale dell’Hubei.