‘La Fase Bue’, la poesia ironica sull’allentamento del lockdown 

'La Fase Bue', la poesia ironica sull'allentamento del lockdown

Pubblicato il: 04/05/2020 11:51

Le rime in romanesco sullo spaesamento per la prima uscita dopo una lunga clausura, la paura del contagio, la diffidenza da marciapiede, per concludere con l’ironia sul ritorno all’attività fisica all’aria aperta (“Torno a corre con speranza, no il ministro, pe’ la panza!”). Si intitola ‘La Fase Bue‘ la poesia che ironizza sulla ‘Fase 2’ del contrasto al coronavirus e l’ha composta il sommelier e cuoco romano con la passione per la poesia dialettale Riccardo Roselli, che già aveva fatto sorridere sui social con ‘Arrosti Domiciliari’ il sonetto sulla Pasqua al tempo del coronavirus.

“Nun ce dormo da tre notti/sì, i permessi so’ ridotti. Oggi torno a uscì da casa…/Sguardi strani, gente evasa/che se sente un po’ fuggita, insicura e arrugginita! Tra divieti e coi congiunti/che sian seri o al più presunti, c’ho un libretto che me guida/in quest’orrida corrida. ‘Lo poi fa, sta un po’ lontano! Sta a un metro da quel cristiano!'”, recita la prima strofa.

Esco e già me sento stanco/No, tranquillo, nun t’affianco. Mo m’appoggio sur muretto/lì de fianco ar giardinetto. Sì, ma reggo molto poco/mica tanto il coprifuoco, ma un po’ è per l’allergia/n’antro pò è demofobia, questa nuova mia paura/nata in me in questa clausura…”, prosegue Roselli.

Fase 2, e che è cambiato? Non saprei, sto un po’ spaesato. Salgo a casa assai perplesso. Faccio quel che m’è concesso. Torno a corre con speranza, no il ministro, pe’ la panza!”, conclude Roselli ironico.