Coronavirus: Kaspersky, da casa 44% italiani visita siti per adulti da pc con cui lavora 

Allarme sicurezza, da casa 44% italiani visita siti per adulti con il computer di lavoro

(foto Fotogramma)

Pubblicato il: 05/05/2020 20:53

In tempo di smart working emerge la difficoltà dei dipendenti di separare la vita professionale da quella personale, soprattutto dal punto di vista informatico. Il 44% degli italiani che ha ammesso di aver guardato più contenuti per adulti durante il lockdown, afferma di averlo fatto sugli stessi dispositivi utilizzati per lavoro, un dato che desta la preoccupazione delle aziende sul fronte della sicurezza. Di questi, il 6% degli italiani si serve dei dispositivi forniti dal proprio datore di lavoro, mentre il 38% sfrutta i dispositivi personali utilizzati poi anche a scopi lavorativi. E’ quanto emerge da una ricerca effettuata da Kaspersky nel corso del lockdown.

Un’altra abitudine dei dipendenti emersa durante il periodo è quella di utilizzare servizi digitali personali per scopi lavorativi contribuendo all’aumento dei potenziali rischi connessi agli Shadow IT, compresa la divulgazione di informazioni sensibili. Ad esempio, il 43% dei dipendenti italiani utilizza account di posta elettronica personali per questioni di lavoro e il 49% ammette di farne uso con maggiore frequenza da quando lavora da casa. Il 39%, invece, utilizza app di messaggistica personali non approvate dai responsabili It, e il 68% ha dichiarato di farlo con maggiore frequenza date le nuove circostanze.

“Spesso la praticità di alcuni servizi, riscontrata dai dipendenti, si scontra con le esigenze di business e sicurezza. Le aziende si trovano quindi nella posizione di non poter sempre soddisfare le richieste dei dipendenti di utilizzare alcuni servizi a scopi lavorativi”, commenta Morten Lehn, general manager di Kaspersky. “È necessario trovare un equilibrio tra praticità e esigenze di business. Per fare ciò, le aziende dovrebbero fornire l’accesso a servizi che forniscano soltanto i privilegi minimi necessari, implementare una Vpn e utilizzare sistemi aziendali sicuri e approvati. Questa tipologia di software può avere alcune restrizioni che influiscono leggermente sulla usability, ma offrono maggiori garanzie di sicurezza”, ha dichiarato ancora Lehn.