Fontana: “Primo giorno andato bene, speriamo lo stesso il 18 maggio” 

Fontana: Primo giorno andato bene, speriamo lo stesso il 18 maggio

(Fotogramma)

Pubblicato il: 05/05/2020 15:33

“Penso di poter dire che sia andata bene, soprattutto in quegli aspetti che potevano destare qualche perplessità, come il trasporto pubblico locale. Non si sono verificati quegli assembramenti che noi temevano, non si è verificata quella calca per salite sui mezzi pubblici. Quindi la vita è ricominciata con grandissima tranquillità”. Così il governatore lombardo, Attilio Fontana, ai microfoni di ‘Centocittà’ su Rai Radio 1, commenta la prima giornata della Fase 2 in Lombardia.

Bisogna complimentarsi ancora una volta con i nostri cittadini – ha aggiunto Fontana – che hanno rispettato tutte le regole che sono state loro consigliate, in maniera rigorosissima. Io ho girato un po’ per la città, non ho visto una persona senza mascherina, non ho visto un assembramento, ho visto che tutto funzionava in maniera ottimale”. Quindi ha aggiunto: “Speriamo che lo stesso succeda il 18 maggio”.

E per non creare comunque caos Fontana insiste: “Sono convinto che bisogna spalmare gli orari dell’inizio del lavoro, che devono andare dalle 8 a mezzogiorno. La richiesta che io sto facendo da tempo – ha spiegato Fontana – e che spero venga presto presa in considerazione anche dai sindacati, oltre che dal governo, è la strada giusta. Noi abbiamo dimostrato in questi due giorni che se la ripartenza è graduale funziona tutto. Si può fare anche il distanziamento sui mezzi di trasporto pubblico, non ci sono problemi, le cose vanno bene”. “È chiaro – ha concluso il governatore – che se noi dal 18 maggio ripartiremo con il commercio e le attività che fino a oggi sono state chiuse, il rischio che nelle ore di punta si possa creare affollamento c’è”.

Quanto alla calendarizzazione delle riaperture Fontana ha ricordato che riaprire le attività che garantiscono il rispetto delle norme e non solo quelle che rientrano nei codici Ateco “era una proposta che avevamo lanciato come governatori del centrodestra prima che venissero prese le ultime decisioni del governo, cioè poniamo delle regole rigorose, che garantiscano la sicurezza della gente, e a quel punto chi sa rispettarle e può rispettarle riapre, chi non può non farlo non riapre, a prescindere dalla tipologia di attività che svolge”. Prendere una decisione di questo genere, ha sottolineato il governatore “sarebbe stato forse più equilibrato e avrebbe dato anche più possibilità poi ai diversi territori di graduare le iniziative a seconda delle singole situazioni”.