Galli: “Test rapidi sono validi, al via studio su conducenti Atm” 

Galli: Test rapidi sono validi, al via studio su conducenti Atm

Pubblicato il: 06/05/2020 16:32

I test sierologici rapidi per la ricerca degli anticorpi contro Sars-CoV-2 sono o non sono affidabili? “Credo che questo dibattito si stia ormai sgranando davanti alle evidenze, evidenze che sono sempre più frequenti e sempre più importanti. Quindi francamente, visti e letti gli ultimi lavori, e visto soprattutto quello che siamo riusciti a fare anche nei nostri laboratori per la validazione di questi test, avrei pochi dubbi sulla loro utilità per lo scopo che ci prefiggiamo“. Parola dell’infettivologo Massimo Galli, docente all’università Statale di Milano e primario all’ospedale Sacco, che oggi ha annunciato su Facebook insieme al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il via ufficiale a una sperimentazione di questi esami sui conducenti dei mezzi di superficie Atm.

I test saranno condotti su base volontaria come parte di “un vero e proprio studio”, precisa lo specialista. L’iniziativa era stata anticipata in aprile, ma con una nota del giorno 16 l’università degli Studi del capoluogo lombardo aveva precisato che il Comitato etico della Statale avrebbe dovuto ancora valutarla. “Dato l’alto valore sociale – spiegavano dall’ateneo di via Festa del Perdono – il Comitato la valuterà con la massima attenzione ai fini di una eventuale approvazione”. Approvazione che, apprende l’Adnkronos Salute, ora è arrivata.

Dunque sui conducenti che vorranno aderire “si fanno i test rapidi – illustra Galli – Immediatamente avremo una risposta per ciascuna delle persone che faranno il test e i positivi” agli anticorpi “faranno sia il tampone che, sempre su base volontaria, un prelievo venoso“.

Galli ha spesso ribadito il ruolo chiave di queste analisi specie nella fase 2 dell’emergenza Covid-19: “Tantissimi cittadini – ripete ancora oggi – stanno chiedendo a gran voce di avere una risposta su quella che è stata la loro condizione, se si sono infettati o no, se sono ancora infettivi oppure no, perché questo è importante in primo luogo per loro e poi per tutta la collettività”.