Omicidio sul Tevere, il fermato respinge le accuse: “Era già morto” 

Omicidio sul Tevere, il fermato respinge le accuse: Era già morto

(Fotogramma)

Pubblicato il: 08/05/2020 16:34

“Non sono stato io. Ho lasciato degli amici, sono sceso sotto al ponte con il cane e ho visto da lontano un gruppo di gente. Ho visto un uomo a terra e a quel punto mi sono avvicinato, aveva ferite sul volto: ho cercato di sollecitarlo e non rispondeva, era già morto”. E’ quanto ha detto al suo difensore, Michele Vincelli, il clochard 45enne M.G., fermato ieri con l’accusa di aver ucciso un 38enne rumeno sotto Ponte Sisto, a Roma. “Nega ogni addebito e non ha segni di colluttazione”, riferisce il legale dopo averlo incontrato nel carcere di Regina Coeli. Domani è fissata l’autopsia sulla vittima.

M.G. non è nuovo a trovarsi coinvolto in gravi fatti di cronaca. Il 45enne infatti era stato arrestato nel luglio del 2016 per l’omicidio dello studente americano Beau Solomon, spinto nel Tevere da una banchina sotto ponte Garibaldi, nella stessa zona dove è avvenuto l’omicidio di ieri. Per quel delitto però il clochard è stato assolto in primo grado, lo scorso giugno, per non aver commesso il fatto mentre la Procura, con i pm Nadia Plastina e Gennaro Varone, aveva chiesto l’ergastolo. A ottobre è previsto l’appello. “Sono due fatti assolutamente slegati l’uno dall’altro”, chiarisce il difensore.