Rivalutazione scarcerazioni boss, Cdm approva decreto Bonafede  

Rivalutazione scarcerazioni boss, stasera decreto Bonafede in Cdm

Pubblicato il: 09/05/2020 20:36

Rivalutare se permangano le ragioni, alla luce delle mutate condizioni dell’emergenza sanitaria, perché i detenuti, condannati in via definitiva o in custodia cautelare per reati gravi di mafia o terrorismo ai quali sono stati concessi gli arresti domiciliari per motivi di salute possano continuare a beneficiare della misura. E’ quanto prevede il decreto annunciato da giorni dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che sarà stasera sul tavolo del consiglio dei ministri. Un decreto di pochi articoli, con nuove misure che dovranno essere applicate dai magistrati, elaborato da Via Arenula dopo le polemiche nate per quella lunga lista di boss, 376, anziani o malati, scarcerati in relazione al rischio di contagio da coronavirus in carcere.

La verifica deve avvenire entro 15 giorni da ripetere a scadenze successive. Per i detenuti condannati in via definitiva, in alta sicurezza o al 41 bis, la valutazione sarà affidata al magistrato di sorveglianza che ha emesso il provvedimento, che dovrà verificare se sussistano ancora le condizioni che hanno portato alla scarcerazione. Il base alle norme già introdotte dal decreto in vigore dal 30 aprile, i magistrati dovranno avere il parere della Direzione nazionale antimafia o delle Direzioni distrettuali. Va poi attivata un’interlocuzione con il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e con le strutture sanitarie sul territorio per considerare alternative alla detenzione domiciliare: identificare eventuali strutture penitenziarie o strutture sanitarie che possano ospitare i detenuti.

Per i detenuti in custodia cautelare, le verifiche saranno fatte dal pubblico ministero che poi formulerà la sua richiesta ai giudici competenti.