Coronavirus, a marzo -50% nuove partite Iva rispetto al 2019 

Coronavirus, a marzo -50% nuove partite Iva rispetto al 2019

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Pubblicato il: 11/05/2020 15:58

Nei primi tre mesi del 2020 sono state aperte 158.740 nuove partite Iva; in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra una flessione del 19,7%, ”determinata prevalentemente dall’emergenza sanitaria”. Solo nel mese di marzo, in cui gli effetti del coronavirus si sono fatti sentire di più, le nuove partite iva sono diminuite del 50% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Lo rileva l’osservatorio sulle partite Iva del Mef.

Nei primi due mesi dell’anno risulta una contrazione dell’8% delle aperture di partita Iva dovuta principalmente alla diminuzione di avviamenti in regime forfetario rispetto al notevole aumento riscontrato nei primi mesi del 2019 grazie all’innalzamento del limite di ricavi a 65.000 euro. Gli effetti dell’emergenza sanitaria sono rilevabili nel mese di marzo con un calo di aperture pari al 50% rispetto a marzo 2019. Riguardo alla ripartizione territoriale, nel primo trimestre dell’anno il 45,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,5% al Centro e quasi il 33% al Sud e nelle Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente mostra una generalizzata diminuzione di avviamenti: la più contenuta in Valle d’Aosta (-8%), la più marcata nel Lazio (-23%).

Nei primi due mesi il calo maggiore si è avvertito in Calabria (-11,3%), mentre l’Abruzzo ha segnato un incremento dell’1,5%; in marzo la Lombardia ha accusato una flessione del 55,2%. In base alla classificazione per settore produttivo, le attività professionali risultano il settore con il maggior numero di aperture di partite Iva (19,7% del totale), seguito dal commercio con il 17,1% e dalle costruzioni (9,7%). Rispetto al primo trimestre del 2019, tra i settori principali la maggiore flessione di aperture si è avuta nelle attività di intrattenimento (-24,9%, in marzo -63,9%), la meno sensibile nella sanità (-10,5%). Nei primi due mesi i servizi alle imprese registrano una diminuzione di avviamenti del 14,1%, mentre l’istruzione è in attivo del 2,2%.