Accordo su migranti, permesso solo con contratto regolare nel 2019 

Accordo su migranti, permesso solo con contratto regolare nel 2019

(Fotogramma)

Pubblicato il: 13/05/2020 09:21

A quanto apprende l’Adnkronos, per ottenere un permesso temporaneo i cosiddetti lavoratori ‘invisibili’ devono presentare un regolare contratto di lavoro stipulato nel 2019. Sarebbe questo il punto di caduta che ha consentito di raggiungere l’intesa su uno dei nodi più difficili del decreto ripresa, che, dopo vari rinvii, il governo punta ad approvare oggi.

Nell’intesa rientrano anche colf e badanti, e la durata dei permessi -come chiesto da Iv- sarà di sei mesi. Il M5S inizialmente chiedeva permessi di un mese e per i soli braccianti, ma nell’intesa ha ottenuto che i permessi venissero concessi ai soli lavoratori che possano presentare un regolare contratto di lavoro stipulato nel 2019. Restringendo così la platea ed evitando la sospensione o l’estinzione per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione, sfruttamento e caporalato.

Nell’accordo sulla regolarizzazione dei migranti “non c’è chi ha vinto e chi ha perso”, ma “c’è un’intesa politica” che raccoglie “quella che è un’esigenza importante. Ha vinto la dignità, il rispetto di persone che vivono in grande difficoltà e potranno incominciare a chiedere tutele nel loro lavoro”, afferma a Radio Anch’Io il ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova sottolineando che l’intesa “è una risposta che un paese civile aveva il dovere di dare” e comunque “considero importante il fatto di essere riusciti a mettere insieme una coalizione così differenziata”. “Affrontando i problemi – aggiunge – bisogna “parlare poco e lavorare molto”, dicendosi convinta che l’accordo possa portare a “una scelta che sarà fatta nel Cdm”.

Il ministro ha poi annunciato di aver “chiesto al ministro del Lavoro di predisporre una piattaforma dove tutti i cittadini italiani che vogliono andare a lavorare in agricoltura, o in altri settori, devono offrire la propria disponibilità così che le aziende possono sapere dove trovare le competenze di cui hanno bisogno”. Quindi, in risposta a Salvini, aggiunge: “Più cittadini italiani offriranno la loro disponibilità ad andare a lavorare in agricoltura tanto prima risolveremo questa emergenza di manodopera nel settore”.

“Lo scorso anno – spiega – avevamo dai 110 ai 150 mila lavoratori arrivati dalla Romania, più quelli di Polonia e altri paesi, in aggiunta a quelli che sono in Italia in modo regolare o irregolare. Oggi ci sono corridoi verdi per merci e persone, ma mi dicono che le persone non sono disponibili a salire sui voli charter per Italia” mentre all’estero “questi ‘corridoi verdi’ sono stati realizzati anche con la collaborazione delle imprese”.