Usa, Massimo Teodori: “Doppia sfida all’America, battere Trump e la pandemia” 

Usa, Massimo Teodori: Doppia sfida all'America, battere Trump e la pandemia

(Afp)

Pubblicato il: 14/05/2020 16:32

di Rossella Guadagnini

“Con l’irruzione del Coronavirus sulla scena mondiale le presidenziali Usa sono divenute ancora più rilevanti, non solo per l’America, ma per tutto l’Occidente”. Lo afferma Massimo Teodori, professore di Storia e Istituzioni degli Stati Uniti, di cui esce oggi in libreria l’ultimo saggio, intitolato “Il genio americano” per le edizioni Rubbettino, dedicato a Massimo Bordin, voce storica di Radio Radicale. “La più ricca nazione del mondo- spiega l’autore all’Adnkronos- rivela il suo lato debole: né la forza della armi, né la potenza del dollaro sono in grado di affrontare la sfida che le si pone davanti in questo particolare momento storico”.

“Se infatti la democrazia americana ha saputo resistere a crisi sociali e tentativi autocratici -prosegue Teodori- sarà ora in grado di battere contemporaneamente Trump e la pandemia? La sua forza è il genio americano che poggia sul ‘Rule of Law’ e sul ‘Bill of Rights’. Dal 1790 il cuore della nazione batte al ritmo del voto presidenziale”. E anche quest’anno gli americani sceglieranno il loro leader.

“Se la libertà significa qualcosa, allora significa diritto di dire alle persone cose che esse non vogliono sentire” ha scritto George Orwell. La citazione si trova in epigrafe al volume che approfondisce il senso del genio americano, ossia i fondamenti della democrazia liberale che hanno reso l’America un ‘unicum’ nel mondo contemporanea, con la fortunata formula del presidenzialismo con un governo forte, ma democratico.

Lo slogan e il conseguente programma politico dell'”America First” ha generato molti abusi di potere e l’illusione di una finanza salvifica. “In passato altri movimenti (ad esempio il nativismo, il maccartismo e il militarismo) hanno convertito il patriottismo nazionale in nazionalismo e l’amore per la propria comunità in razzismo -commenta lo storico- senza tuttavia rendere l’America illiberale, se non per limitati periodi. Finora la nazione ha trovato gli antidoti per resistere alle involuzioni e difendere la democrazia” .

Ma cosa accadrà alle presidenziali di novembre di fronte all’irruenza di Trump e alla prova del Covid-19 che comporta -oltre all’ingente tributo di vite umane- una nuova crisi economica, con una forte perdita occupazionale? “Se sarà confermato l’attuale Presidente potrebbe trasformare in senso illiberale le istituzioni, con un danno evidente per l’Occidente democratico. Se Joe Biden andrà alla Casa Bianca, gli Stati Uniti potrebbero invece riprendere la strada maestra tracciata, appunto, dal ‘genio americano’ nella sua accezione migliore”.