Cda Rai dice sì a nomine direttori testate, reti e controllate 

Cda Rai dice sì a nomine direttori testate, reti e controllate

(Fotogramma)

Pubblicato il: 15/05/2020 18:36

Il Cda della Rai ha appena dato il via libera alle nomine dei nuovi direttori di rete, testate e controllate. Per il nuovo direttore del Tg3, Mario Orfeo, a quanto apprende l’Adnkronos, hanno votato a favore l’ad Fabrizio Salini e le consigliere Rita Borioni e Beatrice Coletti. Si sono astenuti il presidente della Rai Marcello Foa e i consiglieri Igor De Biasio e Giampaolo Rossi.

Per il nuovo direttore di Rai3, Franco Di Mare, hanno votato a favore sempre Salini, Coletti e Borioni, così come si sono astenuti sempre Foa, De Biasio e Rossi. Per la nuova direttrice del Giornale Radio Rai e di Radio1, invece, sono stati 4 i sì: Borioni, Coletti, Salini e Foa. Idem per la nuova direttrice dell’Offerta Informativa Rai.

Sul rinnovo dei vertici di Rai Way il sì del Cda è stato unanime. E’ l’unica votazione cui ha preso parte oggi il consigliere Riccardo Laganà dando il suo parere favorevole. Quanto alle altre controllate sì di tutti con una unica eccezione, quella di Rita Borioni che si è astenuta.

LA NOTA DELLA RAI – “Il consiglio di amministrazione della Rai riunitosi oggi a viale Mazzini e presieduto da Marcello Foa alla presenza dell’amministratore delegato Fabrizio Salini ha proceduto a formalizzare le proposte di nomina, che poi dovranno passare al vaglio delle rispettive assemblee, delle consociate Rai Way, Rai Cinema e Rai Com”. A darne conto è la nota di Viale Mazzini. “A Rai Way è stato confermato come Ad Aldo Mancino mentre alla carica di presidente è stato indicato Giuseppe Pasciucco. Nel Cda della società quotata per conto Rai Stefano Ciccotti, mentre consiglieri indipendenti sono stati designati Donatella Sciuto, Paola Tagliavini, Barbara Morgante, Annalisa Donesana e Riccardo Delleani”. “Per quanto riguarda Rai Com il cda ha indicato come Presidente Teresa De Santis e nella carica di Ad, Angelo Teodoli. Nel Cda Silvia Calandrelli, Roberto Ferrara e Roberto Sergio – si aggiunge – Il cda ha confermato per Rai Cinema alla presidenza Nicola Claudio e Paolo Del Brocco Amministratore delegato. In cda Elena Capparelli, Marcello Ciannamea e Paola Sciommeri. Quanto a Rai Pubblicità, dopo le dimissioni dei consiglieri Rai Giampaolo Rossi e Beatrice Coletti avvenute l’estate scorsa, sono entrati nel cda Monica Caccavelli e Maurizio Fattaccio”. “Per l’informazione – si evidenzia, infine – il cda ha espresso il proprio parere per l’indicazione di nomina del direttore del Tg3 Mario Orfeo che subentra a Giuseppina Paterniti indicata Direttore dell’Offerta informativa. Direttore del Gr Rai e Radio1 è stata indicata Simona Sala. Per le reti tv Franco Di Mare assume l’incarico di direttore di Rai3”.

FOA – Perché il presidente della Rai Marcello Foa si è astenuto sulle nomine di Franco Di Mare a direttore di Rai3 e Mario Orfeo a direttore del Tg3? Non è una questione di valore. Foa, infatti, a quanto apprende l’Adnkronos, oggi in Cda ha espresso la massima stima per entrambi come professionisti con un lungo e importante percorso in Azienda. Il punto per il presidente della Rai è stato un altro: Foa ha ritenuto che avesse poco senso rimuovere dall’incarico direttori a pochi mesi dalla nomina, come è il caso di Silvia Calandrelli, che è stata direttrice di Rai3 per pochi mesi e peraltro i più difficili in piena emergenza coronavirus e di Giuseppina Paterniti che ha diretto bene il Tg3 con risultati lusinghieri. E per di più due donne, in un’Azienda che deve promuovere l’equilibrio di genere e chi lavora con merito, valorizzando le risorse interne. Ecco il motivo dell’astensione spiegato da Foa in Cda: la sostituzione improvvisa di Calandrelli e Paterniti, in sostanza, non corrisponde a questi criteri meritocratici secondo il presidente Foa. Lo sforzo dell’azienda, è il pensiero espresso da Foa, deve essere quello di abbattere ogni discriminazione fra uomini e donne. E, quindi, sostituire due donne che hanno fatto bene non va in questa direzione ed è doppiamente sbagliato farlo. Per queste ragioni, ossia la meritocrazia e la valorizzazione delle donne in Rai, Foa ha votato a favore di Simona Sala e Giuseppina Paterniti. E non a caso il presidente va orgoglioso del fatto che fra i suoi più stretti collaboratori ci sono due uomini e cinque donne: Simona Martorelli (direttrice Relazioni Internazionali), Delia Gandini (direttrice Internal Auditing), Annalisa Bruchi (segretario generale del Prix Italia), Mariangela Borneo (capo della segreteria) e Fenesia Calluso (addetta stampa).

LAGANA’ – “Nonostante il giusto contratto e i tanti sforzi compiuti da Rai per affrontare il durissimo periodo pandemico con ottimi risultati, oggi in cda è stata scritta una brutta pagina della storia del servizio pubblico”. Lo ha detto all’Adnkronos il consigliere Rai, Riccardo Laganà. “L’ad ci ha chiesto in pratica – spiega – di ‘ratificare’ incarichi per la maggior parte decisi fuori dalla Rai, frutto dei soliti accordi politici tra partiti che sono stati ampiamente e puntualmente raccontati dalla stampa di questi giorni”. “Come consigliere eletto dai lavoratori trovo umiliante dovere apprendere dalla stampa i nomi dei direttori chiamati a guidare le reti e le testate del servizio pubblico – rimarca Laganà – Trovo anche insensato industrialmente cambiare direttori di rete nominati solo pochi mesi fa, sostituire direttori di testata che hanno portato lustro all’azienda con i loro risultati senza nemmeno richiami Agcom, riuscendo inoltre a far saltare i già fragili equilibri di genere”. “Una modalità che purtroppo non premia anche i pur validissimi curricula presentati dall’ad Salini – osserva il consigliere – Io non giudico il valore dei profili, che ribadisco alto, ma il metodo utilizzato, una mera spartizione per la conquista di un paio di direzioni. Non solo, i provvedimenti di turnazione che sono accompagnati da incredibili lodi nei riguardi dei dirigenti uscenti e che non sembrano essere supportarti da una motivazione convincente. Non dovrei ricordare che i provvedimenti devono essere sempre motivati e la motivazione deve essere anche plausibile se si vogliono evitare impugnative di sorta nelle sedi competenti”.