Coronavirus, Pechino: “Wuhan all’inizio non ci ha detto tutto” 

Coronavirus, Pechino: Wuhan all’inizio non ci ha detto tutto

(Afp)

Pubblicato il: 17/05/2020 10:10

Le autorità della città cinese di Wuhan, dove è stato segnalato per la prima volta il nuovo coronavirus, avrebbero occultato i dettagli chiave sull’entità dell’epidemia iniziale. E’ quanto sostiene Zhong Nanshan, pneumologo a capo del gruppo di esperti consiglieri del governo cinese sull’epidemia di coronavirus. “Le autorità locali non volevano dire la verità in quel momento”, ha detto Zhong alla Cnn. “All’inizio hanno taciuto, e poi ho detto che probabilmente abbiamo un numero maggiore di persone infette”.

Zhong ha dichiarato di essere diventato sospettoso quando il numero di casi segnalati ufficialmente a Wuhan è rimasto a 41 per più di 10 giorni, nonostante l’aumento dei contagi all’estero. “Non credevo a quel risultato, quindi ho continuato a chiedere di fornirmi il numero reale”. “Suppongo che siano stati molto riluttanti a rispondere alla mia domanda”, ha detto.

A Pechino, due giorni dopo, il 20 gennaio, gli fu detto che il numero totale di casi a Wuhan era di 198 persone, con tre decessi e 13 operatori sanitari infetti. In un incontro con funzionari del governo centrale, tra cui il premier cinese Li Keqiang, lo stesso giorno, ha proposto di bloccare Wuhan per contenere la diffusione del virus. La mossa è stata senza precedenti. Il governo centrale ha posto il blocco di Wuhan il 23 gennaio, cancellando tutti i voli, i treni e gli autobus dentro e fuori la città e bloccando i principali ingressi delle autostrade.

In un’intervista con la CCTV il 27 gennaio, il sindaco di Wuhan Zhou Xianwang ha ammesso che il suo governo non ha rivelato al pubblico informazioni sul coronavirus “in modo tempestivo”, giustificandosi che, “come governo locale, possiamo divulgare le informazioni solo dopo essere stati autorizzati”.