Festa dei Ceri, sindaco Gualdo revoca blocco confine. Cinquecento test a Gubbio per assembramenti 

Festa dei Ceri, sindaco Gualdo revoca blocco confine. Cinquecento test a Gubbio per assembramenti

Pubblicato il: 17/05/2020 21:45

Il sindaco di Gualdo Tadino (Perugia), Massimiliano Presciutti, ha revocato l’ordinanza con cui aveva blindato il confine con Gubbio, vietando per due settimane gli spostamenti non necessari tra i due comuni, per evitare possibili contagi da coronavirus dopo gli assembramenti tra centinaia di persone registrati nel centro storico di Gubbio venerdì scorso in occasione della Festa dei Ceri.

La revoca è stata decisa da Presciutti dopo un colloquio con il prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, e il presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. Con un laconico comunicato, la Prefettura si era limitata a osservare sull’ordinanza: “I sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali, né eccedendo i limiti di oggetto di cui al comma 1”.

Le preoccupazioni del sindaco di Gualdo circa una “possibile bomba di contagi” sono state tenute in conto dalle autorità e così da domani oltre 500 test sierologici saranno messi a disposizione dell’Usl1 Umbria per “avviare la prima fase dello screening della popolazione che si è esposta a rischio partecipando, il 15 maggio, a assembramenti e manifestazioni spontanee nelle vie della città di Gubbio”.

L’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, ha reso noto che “l’Usl tenuto conto dei comportamenti non rispettosi delle regole in vigore in questo momento a causa della pandemia, ha chiesto al sindaco di Gubbio di trasmettere ai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica l’elenco delle persone individuate dalla Polizia Municipale”.

“Sulla base dell’elenco – ha spiegato l’assessore – si procederà a chiamare le persone interessate per fare una valutazione della situazione e per effettuare il test sierologico. In caso di risultato positivo, verrà effettuato il tampone e sarà individuata la rete dei contatti a partire dai familiari. Nel frattempo, altri test saranno effettuati al Pronto soccorso e in Ospedale per accertare che non ci sia circolazione del virus e per monitorare al meglio la situazione”.

Inoltre, l’Usl invita ad “un atto di responsabilità e chiede ai cittadini che il 15 maggio a Gubbio si siano trovati all’interno degli assembramenti, a limitare tutti i rapporti diretti con altre persone” e contattare il numero verde per avviare le procedure per i necessari test.

“Ho avuto un franco e leale confronto istituzionale con la Prefettura e la presidente della Giunta Regionale ai quali ho chiesto di agire tempestivamente per cercare di arginare i potenziali rischi di una bomba sanitaria che potrebbe esplodere di qui a poco dopo gli incresciosi fatti del 15 maggio a Gubbio – ha spiegato Presciutti – Ho scritto una lettera a sindaco e vescovo di Gubbio non per chiedere scusa visto che non ho offeso nessuno, quanto per condividere la preoccupazione del pesante fardello di responsabilità di cui dovremmo farci carico nei prossimi giorni rispetto a ciò che è accaduto venerdì. Ho infine tenuto a precisare per l’ennesima volta che per me non esistono campanili, partiti, appartenenze di fronte alla tutela del bene più prezioso che ognuno di noi ha: la vita. Per questo credo che sia necessario non minimizzare riducendo tutto ciò che è successo alla irresponsabilità di pochi scalmanati perché tutti sanno che questo non è”.

“Dobbiamo essere intellettualmente onesti nel prendere atto che ciò che è accaduto non riguarda poche decine di persone ma purtroppo molte di più – ha osservato il sindaco di Gualdo Tadino – Per questo ciò che ci serve è una grande unità, grande coraggio e grande fermezza, non il buttarla in politica, o come ho letto purtroppo sul campanile. Ciò che i cittadini ci chiedono a gran voce è un grande esempio di alta cittadinanza come oggi mi ha scritto rispondendo alla mia lettera il vescovo di Gubbio, monsignore Luciano Paolucci Bedini”.