Mattarella “Futuro dipende da dignità e qualità lavoro” 

Mattarella Futuro dipende da dignità e qualità lavoro

(Foto Quirinale)

Pubblicato il: 20/05/2020 13:21

Dal lavoro, dalla sua dignità e qualità, dipende il futuro del Paese e dell’Europa. Senza diritto al lavoro e senza diritti nel lavoro non ci può essere sviluppo sostenibile. La sfida dei cambiamenti va affrontata con coraggio e la partecipazione, con il lavoro, al bene comune è un collante irrinunciabile per tenere unita la comunità e renderla più forte. L’emergenza sanitaria, che ancora ci vede impegnati, sollecita una spinta ulteriore alle innovazioni tecnologiche, sociali, produttive. Ma la stessa lotta al virus ci ha dimostrato, ancora una volta, che la protezione sociale, la sicurezza, la stessa possibilità di progettare il futuro poggia anzitutto sul lavoro. Il lavoro delle donne e degli uomini, che sono stati in prima linea in questi mesi, è motivo di gratitudine ma anche di impegno per il domani”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione dei 50 anni della legge sullo Statuto dei Lavoratori che “diveniva legge della Repubblica, nel percorso di attuazione di quei principi di libertà, solidarietà e giustizia che la Costituzione, sin dal suo primo articolo, ha legato alla dignità del lavoro e al suo valore sociale”.

“Questo processo storico, attraverso il quale i lavoratori, i cittadini, le imprese, le forze politiche e sociali sono riusciti – tra conflitti, convergenze, contrattazione – ad ampliare i diritti e il loro concreto esercizio, ha contribuito a rafforzare la democrazia e a sostenere lo sviluppo del Paese – ha affermato ancora Mattarella – Prezioso è stato l’impegno dei ministri Giacomo Brodolini e Carlo Donat Cattin, del professor Gino Giugni. L’opera di costruzione sociale e giuridica dello Statuto coinvolse allora tutto il mondo del lavoro”.

“Lo Statuto -sottolinea- fu un grande traguardo sociale e culturale, e al tempo stesso fu tappa importante nella vicenda repubblicana e nelle trasformazioni che dagli anni settanta si sono fatte sempre più accelerate. Tanto si è discusso, e tanto inevitabilmente si discuterà ancora, su cosa va aggiornato di quel complesso di norme, cosa preservato e cosa ulteriormente potenziato. Le straordinarie innovazioni in atto ci mettono di fronte a grandi opportunità, e, contemporaneamente, anche a rischi di fratture, di emarginazioni, di iniquità”.

“Lo Statuto dei lavoratori -prosegue Mattarella- è divenuto simbolo di presidi, le cui radici costituzionali sono sempre più visibili: peraltro la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea ne ha rafforzato il carattere di patrimonio di civiltà, comune a tutto il Continente, e oggi il pilastro europeo dei diritti sociali, approvato al vertice di Göteborg, è chiamato a darne concreta applicazione. Il lavoro sta cambiando, e le conseguenze della nuova crisi globale rischiano di farsi sentire più forti dove già si avvertivano carenze: l’occupazione femminile e quella dei giovani”.