Giustizia, Berlusconi: “4 sinistre si sono ricompattate per fame di potere” 

Giustizia, Berlusconi: 4 sinistre si sono ricompattate per fame di potere

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Pubblicato il: 21/05/2020 09:41

“Ieri al Senato si è confermato quello che già sapevamo: il governo delle 4 sinistre si ricompatta quando in gioco è il potere. Mi dispiace dirlo ma chi pensava che Italia Viva e Matteo Renzi potessero rappresentare il mondo liberale, moderato e garantista si deve ricredere”. Lo ha detto il presidente di Fi, Silvio Berlusconi, ospite di “Non stop news” su Rtl 102.5.

Mantenere al suo posto un ministro come Bonafede che rappresenta la negazione dei principi liberali e dello Stato di diritto, è stata una scelta molto grave. Ieri Bonafede nel suo intervento ha fatto molti richiami a Giovanni Falcone. Mi è molto dispiaciuto che il suo nome che il suo nome sia stato usato per un modo di intendere la giustizia che è proprio l’opposto al modo di intendere la giustizia che avava Falcone”. “Mi colpisce che nessuno della maggioranza se ne sia reso conto. Significa che questo governo proverà a andare avanti in ogni modo e che nella maggioranza non c’è spazio per le idee liberali e questo non è certamente un bene per gli interessi degli italiani”, ha concluso Berlusconi.

Parlando della manifestazione del 2 giugno, Berlusconi ha poi spiegato che “sull’Europa abbiamo delle visioni leggermente diverse ma, comunque, andremo in piazza insieme, in modo molto composto, adeguato alla gravità del momento. I nostri alleati hanno accettato le preoccupazioni che noi avevamo per la manifestazione. Fi lo farà perché il centrodestra unito ha le idee, l’esperienza e la capacità di far ripartire il Paese”. “Saremo in piazza – ha aggiunto Berlusconi – insieme alle categorie che stanno soffrendo, per chiedere al governo di fare in fretta, di mantenere le promesse di aiuto fatte al mondo produttivo. Aiuti che sono davvero troppo pochi e che arriveranno in ritardo, perché sono dispersi in mille rivoli, senza un disegno complessivo. Ci sono settori come la scuola paritaria, l’agricoltura, il turismo o i disabili, che stati sono completamente ignorati. Quelle del governo sembrano più promesse elettorali tese a soddisfare interessi specifici che non provvedimenti nell’interesse di tutti gli italiani”.