G7 alla Casa Bianca? Leader scettici, si va verso rinvio a fine giugno 

G7 alla Casa Bianca? Leader scettici, si va verso rinvio a fine giugno

(Afp)

Pubblicato il: 22/05/2020 19:24

Donald Trump insiste per organizzare il G7 in presenza, alla Casa Bianca o “in combinato” alla Casa Bianca e Camp David, ma i leader degli altri Paesi del Gruppo restano scettici sulla possibilità di viaggiare nel Paese con il maggior numero di casi di coronavirus al mondo. “Wait and see” è la risposta standard che arriva dagli sherpa dei capi di Stato e di governo di Francia, Italia, Germania, Regno Unito, Giappone e Canada, seppure sia stata espressa “disponibilità” a riunirsi fisicamente “se le condizioni sanitarie lo permetteranno”. In ogni caso, il vertice non dovrebbe tenersi più nelle date previste – 10-12 giugno – ma, secondo quanto riferiscono all’Adnkronos fonti diplomatiche – slitterebbe alla fine del mese prossimo, per valutare meglio nelle prossime settimane l’andamento dei contagi.

“Sembra che il G7 ci sarà, un G7 vero e sarà probabilmente alla Casa Bianca, annunceremo qualcosa all’inizio della prossima settimana”, ha detto ieri sera Trump, che vede nella riunione fisica dei leader dei sette Paesi più industrializzati del mondo – nessuno dei quali era stato ovviamente preallertato sul tweet con cui il presidente mercoledì ha lanciato la sua idea – un segno di ritorno alla normalità dopo il lockdown imposto dall’emergenza coronavirus. E il summit in presenza – che era stato annullato a marzo e sostituito da un vertice in videconferenza – si terrà “probabilmente alla Casa Bianca, ma forse con una piccola combinazione con Camp David, ma principalmente alla Casa Bianca”, ha precisato il presidente americano.

“Ma come si farà con il distanziamento sociale? Con la quarantena. Se ci sono le regole, vanno rispettate”, dice un alto funzionario di un governo di uno dei membri del G7, citato dal “Washington Post”, secondo cui gli sherpa dei vari Paesi “si stanno consultando tra di loro” per decidere cosa fare e sottolineando la necessità che tutti siano d’accordo sulla posizione da prendere, perché sarebbe “bizzarro” se qualche leader andasse negli Stati Uniti e qualcun altro no.

Tra l’altro si fa notare che solitamente i capi di Stato e di governo sono accompagnati da delegazioni abbastanza nutrite, ma “per la Casa Bianca anche un paio di consiglieri sarebbero tanti” in questa circostanza. “Non vedo come si possa organizzare un vero summit” con le attuali restrizioni sanitarie, dice un funzionario di un altro Paese, si tratta di “una macchina organizzativa enorme, ci vogliono settimane per organizzarlo, anche con meno persone e delegazioni limitate”.