Ilaria Capua: “Si sapeva che una pandemia sarebbe arrivata” 

Ilaria Capua: Si sapeva che una pandemia sarebbe arrivata

Pubblicato il: 24/05/2020 15:28

“Si sapeva che prima o poi sarebbe arrivato un virus pandemico. E’ una creatura di madre natura, sono parte nella nostra esistenza. Dobbiamo farci i conti, non possiamo far finta di niente. Il virus è come una fotocopiatrice. Fotocopia se stesso e in questa replicazione continua miete molte vittime”. E’ un passaggio dell’intervento di Ilaria Capua a Domenica In.

“In Italia, al di là del numero dei contagi che è importante, le cose vanno meglio. Il punto di rottura è il numero di pazienti in terapia intensiva. Ora dobbiamo fare in modo che la sanità si riprenda, poi gradualmente possiamo riprendere una vita normale sapendo che se qualcuno si ammalerà verrà curato bene. Il numero di morti e di casi gravi sta diminuendo”, dice la virologa.

“Queste cose accadono, ma sono eventi assolutamente rari. Questa emergenza ci ha colto impreparati per tanti motivi. L’informazione ha fatto in alcuni casi un buon lavoro, in altri casi non lo ha fatto. Ora è il momento di cominciare a parlare di sanità pubblica alla televisione. Le persone, gli individui saranno gli attori della soluzione del problema. Non saranno i laboratori, i medici, i presidenti del Consiglio”, dice ancora.

“Quando ho detto che i nonni devono stare lontani dai nipoti è perché i bambini trasportano l’infezione e la amplificano. In un momento di particolare emergenza, in cui gli ospedali erano pieni, qual era la misura efficace? Tenere i nonni protetti”, prosegue.

“Da questo problema verremo fuori insieme. Facciamo un patto: arriviamo al 28 giugno e facciamo una rivalutazione della situazione. Gli italiani hanno capito che certe cose per un po’ non le possono fare: feste di compleanno, feste di laurea… Dobbiamo però vedere anche le opportunità, non solo alla forza distruttiva di questa situazione. Magari possiamo reinventarci una vita meno frenetica, meno di corsa, più a misura di esseri umani. E che abbia regole di sanità pubblica, come quella di lavarsi le mani”, afferma ancora.