Iene: “Stasera non va in onda servizio su Lotito e Zarate” 

Iene: Stasera non va in onda servizio su Lotito e Zarate

Pubblicato il: 26/05/2020 18:31

“Dopo il clamore suscitato dall’annuncio della messa in onda del servizio con le dichiarazioni di Luis Ruzzi, agente nel 2008 di Zarate, sulle modalità di pagamento del calciatore argentino, riteniamo giusto dare un diritto di replica al presidente della Lazio. Nel caso in cui Lotito non volesse cogliere quest’opportunità, il servizio sarà regolarmente in onda martedì 2 giugno”. Lo afferma la redazione del programma ‘Le Iene’ sul sito del programma.

“Con l’intervista a Zarate, realizzata venerdì scorso in collegamento da Buenos Aires – sottolineano dal programma di Italia 1 – abbiamo ultimato il servizio che era in programma questa sera alle Iene. Nell’inchiesta di Filippo Roma e Marco Occhipinti, l’agente Luis Ruzzi ci ha raccontato come, a suo dire, sarebbe stato l’assetto societario utilizzato nel 2008 dal Presidente della Lazio per pagare parzialmente, attraverso una triangolazione in nero, l’attaccante argentino Zarate. A raccontarci quanto sopra è stato appunto l’agente che Zarate aveva all’epoca, Luis Ruzzi secondo cui Lotito pagò regolarmente solo una parte dello stipendio di Zarate (7 milioni in cinque anni), ma “l’accordo era di 20”. La restante parte sarebbe dovuta essere versata da una società londinese, la Pluriel Limited, che a sua volta avrebbe dovuto girare i soldi a Sergio Zarate, fratello del fuoriclasse argentino. In questo modo Lotito avrebbe risparmiato una parte cospicua delle tasse di quell’ingaggio”.

“Visto però il clamore suscitato dall’annuncio della messa in onda del nostro servizio – aggiungono gli autori della trasmissione – riteniamo sia giusto dare un diritto di replica al Presidente della Lazio, diritto di replica che se fosse contestuale all’inchiesta proposta chiarirebbe senza margine di ambiguità l’intera vicenda. Nel caso in cui Lotito non volesse cogliere quest’opportunità, il servizio sarà regolarmente in onda martedì 2 giugno”, concludono.