Coronavirus, Patriciello (Ppe): “Da Bruxelles un segnale di coraggio” 

Coronavirus, Patriciello (Ppe): Da Bruxelles un segnale di coraggio

(Fotogramma)

Pubblicato il: 28/05/2020 06:35

“Da Bruxelles arriva finalmente un segnale forte e chiaro: l’Europa c’è ed è pronta ad interventi straordinari, finora nemmeno mai immaginati, segno che l’Ue ha scelto con convinzione la strada della solidarietà e di una visione comune del futuro che ci aspetta”. Lo ha detto Aldo Patriciello, europarlamentare del Ppe, al termine della presentazione del “Next generation Eu”, il programma della Commissione europea per il contrasto alla crisi economica e sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19.

“Il piano di rilancio europeo illustrato oggi dalla Presidente Ursula Von der Leyen – ha dichiarato Patriciello – ha tenuto conto delle indicazioni da noi espresse nelle precedenti sedute del Parlamento europeo, per cui possiamo ritenerci soddisfatti. Siamo di fronte ad un piano finalmente ambizioso, adeguato e certamente coraggioso. Parliamo di cifre enormemente più grandi del tanto invocato Piano Marshall: 750 miliardi di euro per rilanciare la ripresa”.

Il nostro, ha spiegato l’eurodeputato azzurro, “è il Paese che riceverà più benefici, con 172,7 miliardi di euro, di cui 81,8 a fondo perduto, nella speranza che il Governo italiano, di fronte alla necessità di far ripartire l’economia, ne approfitti per utilizzarli in maniera corretta, senza lungaggini burocratiche e ritardi biblici. Se si sommano poi gli strumenti messi già in campo tramite il Mes, la Banca Europea degli Investimenti e il Sure, l’intero pacchetto anti-Covid-19 mobilitato dall’Unione Europea arriverà dunque a 2.400 miliardi di euro. Questo atto di fiducia ci rafforza e fa ben sperare sulla capacità del continente di risollevarsi e continuare a crescere”.

Ancora una volta, però, ha concluso Patriciello, “occorre che i singoli governi facciano la loro parte, mettendo da parte gli egoismi nazionali e gli interessi elettorali. Non è il momento di anacronistici rigorismi, né di mettere l’economia al servizio dei bilanci pubblici, ma il contrario. Ora è il momento in cui l’Ue deve dimostrare di saper proteggere i suoi cittadini”.