Ex Ilva, Patuanelli: “Piano Mittal non riflette volontà governo” 

Ex Ilva, Patuanelli: Piano Mittal non riflette volontà governo

(Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 06/06/2020 20:32

Sindacati al Mise sul destino degli stabilimenti dell’ex gruppo Ilva il 9 giugno prossimo secondo quanto apprende l’Adnkronos. A convocare Fim Fiom Uilm e Ugl metalmeccanici il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Al centro del tavolo il nuovo piano industriale presentato ieri da ArcelorMittal, il futuro produttivo ma soprattutto il perimetro occupazionale per i prossimi 5 anni disegnato dalla multinazionale dell’acciaio. Sarebbero 3.200, infatti, gli esuberi contabilizzati dal gruppo per fare fronte alla crisi di mercato. Il nuovo round avverrà in videoconferenza a partire dalle 10.

Il piano che Mittal ha presentato non riflette le volontà del Governo per Taranto e non rispecchia neppure l’accordo del 4 marzo“, ha detto Patuanelli in un’intervista al Tg1. ”Da settembre Mittal ha detto che prima c’è un problema per l’acciaio in generale e poi ha usato la scusa dello scudo penale – continua Patuanelli- e oggi invece dice che il Covid avrà un effetto per ben tre anni sul mercato dell’acciaio”. ”Io credo che invece bisogna ripartire dall’accordo del 4 marzo e continuare su quella strada”, aggiunge Patuanelli. ”Coniugare ambiente e lavoro a Taranto è il programma di Governo e questo governo lo vuole attuare – aggiunge il ministro-. Riteniamo che sia compatibile e pensabile un impianto moderno, nuovo e all’avanguardia che diventi il fiore all’occhiello d’Europa per la produzione d’acciaio a ciclo integrato. Noi ci crediamo, vogliamo capire anche la controparte se ci crede”.

Per il giorno prima, 8 giugno, i sindacati di Fim, Fiom e Uilm hanno convocato un consiglio di fabbrica. ”Il governo ha ricevuto il piano industriale di Arcelor Mittal e al momento per il sindacato non è stato possibile visionarlo ed esprimere un giudizio complessivo su quanto emerso in queste ore sui media nazionali -scrivono i sindacati-. Dalle prime indiscrezioni giornalistiche prevale l’atteggiamento predatorio da parte della multinazionale che da una parte chiede risorse pubbliche e dall’altra è pronta a licenziare migliaia di lavoratori ed allungare i tempi sul piano ambientale e industriale”.

”Arcelor Mittal in questi mesi ha mostrato tutta la sua inaffidabilità continuando a disattendere tutti gli impegni assunti- continuano i sindacati- in sede ministeriale a partire dall’accordo del 6 settembre 2018. Lunedì 8 giugno alle ore 9.30 è convocato il consiglio di fabbrica straordinario per decidere le mobilitazioni da intraprendere per rispedire al mittente il piano di esuberi di Arcelor Mittal e chiedere al Governo il rilancio ambientale e produttivo del sito di Taranto”.

Al momento, intanto, non risultano presso le banche richieste di prestito garantito per Ilva/Arcelor Mittal, tantomeno in Sace. A riferirlo sono fonti finanziarie in relazione a notizie di stampa circa una richiesta da parte del gruppo siderurgico di un prestito con garanzia Sace. Inoltre, spiegano le stesse fonti, si tratterebbe anche di vedere la compatibilità dell’eventuale richiesta con i requisiti previsti dal decreto Liquidità.