Ricciardi: “Situazione migliora, ma è presto per tornare alla normalità”  

Ricciardi: Situazione migliora, ma è presto per tornare alla normalità

(Afp)

Pubblicato il: 08/06/2020 19:09

di Margherita Lopes

“La situazione italiana migliora. Quello che preoccupa è quanto abbiamo visto in questo fine settimana: un ritorno alla normalità con assembramenti, assenza di distanziamento e mascherine. Dobbiamo essere molto chiari: il virus circola ancora, e non è questo il momento di ritornare alla piena normalità“. A sottolinearlo all’Adnkronos Salute è Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica, che si dice “preoccupato per aver visto scene che non vanno bene. E’ giusto riaprire pian piano e agire con prudenza, ma i comportamenti che ho visto, anche in aree dove ancora la circolazione di Sars-Cov-2, è intensa non vanno bene”.

“Sembriamo aver dimenticato – aggiunge Ricciardi – che i risultati raggiunti sono stati ottenuti a prezzo di grandi sacrifici. E soprattutto che il virus circola ancora. E stupisce questo atteggiamento in aree dove ancora c’è una circolazione intensa, come in Lombardia”.

“Quando l’Italia ha deciso per il lockdown, primo Paese democratico a farlo, ci hanno guardato come se fossimo folli: eravamo gli unici ad aver preso una decisione molto difficile, che a quel tempo appariva inverosimile” dice all’Adnkronos Salute Ricciardi commentando uno studio sugli effetti del lockdown in Europa: le misure avrebbero evitato 3,1 milioni di morti in 11 Paesi, incluso il nostro. “C’è dunque grande soddisfazione per lo studio di oggi su ‘Nature’ che quantifica il numero di vite umane risparmiate. Noi, insieme agli inglesi, avevamo stimato 40mila vittime evitate per l’Italia, ma in questo studio sono ancora più numerose”. “C’è grande soddisfazione anche perché la situazione in Italia migliora – conclude Ricciardi – anche se dobbiamo essere consapevoli che il virus circola ancora. Ce lo dice anche il focolaio di Roma, individuato per tempo. Ecco, siamo in grado di intercettare prontamente i focolai, ma non è ancora il momento per tornare alla piena normalità: dobbiamo agire con cautela e parsimonia”.