Governo critica piano ArcelorMittal ma trattativa in stallo. Sindacati delusi “serve svolta” 

ArcelorMittal, incontro governo-sindacati su nuovo piano

Afp

Pubblicato il: 09/06/2020 10:47

E’ iniziato l’incontro convocato al Mise per presentare ai sindacati il nuovo piano industriale 2020-2025 che ArcelorMittal ha inviato venerdì scorso al governo per tutti gli stabilimenti dell’ex gruppo Ilva. Al tavolo assieme al ministro dello sviluppo, Stefano Patuanelli, siedono anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri e il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. Per i sindacati, i segretari generali dei metalmeccanici di Fim Fiom Uilm e Ugl e i rispettivi segretari confederali. Una riunione attesa, preceduta da una grande tensione nei territori, soprattutto a Genova e Taranto, che sarà scandita per tutto il giorno dallo sciopero proclamato da tutti i siti della multinazionale dell’acciaio per protestare contro un piano che sembra annunciare una dura riduzione del perimetro occupazionale e della capacità produttiva del gruppo al contrario di quanto pattuito nell’ultimo accordo siglato dai sindacati nel 2018.

PATUANELLI – “Con il trascorrere tempo abbiamo capito che l’abolizione dello scudo penale era una scusa per restituire impianti. La proposta del piano presentata da ArcelorMittal è inaccettabile per due ragioni: mette in discussione i livelli occupazionali e il piano di investimenti allungandone a dismisura il tempo”. Così il ministro dello Sviluppo Patuanelli, secondo quanto riferiscono i sindacati, apre la riunione sul nuovo piano industriale. “Di sicuro il Covid ha inciso sull’economia globale ma l’accordo del 4 marzo era un punto di partenza, esiste un contratto e anche un accordo sindacale.”, prosegue.

“La proposta del piano presentata da A.Mittal è inaccettabile per due ragioni: mette in discussione i livelli occupazionali e il piano di investimenti allungandone a dismisura il tempo”, prosegue Patuanelli sempre secondo quanto si apprende da fonti sindacali. Il piano infatti “si allontana radicalmente dall’accordo del 4 marzo ed è nostra intenzione ribaltare questo piano, ribadendo gli obiettivi del Governo come la piena occupazione, investimenti sugli impianti come Afo 5, una newco per una produzione green”, dice. E ribadisce: “Il piano che ci è stato presentato si allontana da quello del 4 marzo. Il nostro obiettivo è l’intera occupazione compresi i lavoratori in amministrazione straordinaria”.

“L’accordo del 4 marzo è un accordo di investimento e coinvestimento con lo Stato che vogliamo portare avanti perché per noi la siderurgia è un asset strategico, vogliamo tutelare livelli occupazionali, e una produzione che non inquina”, continua Patuanelli che richiama l’importanza dell’accordo del 4 marzo scorso con cui le parti posero fine alla battaglia legale e concordarono modifiche al contratto di affitto e acquisto.

GUALTIERI – “Questo piano per noi è inadeguato. Va ben oltre l’adattamento agli effetti del Covid-19 e si distacca sostanzialmente dall’accordo del 4 marzo. Non è una base accettabile”. Così a quanto si apprende da fonti sindacali, il ministro dell’Economia Gualtieri, boccia il piano industriale per gli stabilimenti dell’ex gruppo Ilva. “Il piano è inadeguato perché va ben oltre il piano concordato il 4 marzo, non può essere una base accettabile dobbiamo pensare alla decarbonizzazione. Ami deve assumersi tutte le responsabilità, c’è un contratto, stiamo lavorando anche per l’automotive che può dare respiro alle produzioni”, prosegue, sempre secondo fonti sindacali, Gualtieri

CATALFO – Il nuovo piano industriale per l’ex Ilva “è insoddisfacente” e la riduzione occupazionale prospettata “è inaccettabile”. Lo ha detto, secondo quanto si appende, il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.

COMMISSARI – “Il piano presentato non va verso la direzione del 4 marzo”. Così Alessandro Danovi , commissario straordinario dell’Ilva in As boccia il piano. “Il piano di Ami prende spunto dalla pandemia ma sono inaccettabili gli esuberi”, prosegue secondo quanto ricostruito da fonti sindacali. “Quello che è stato proposto per gli investimenti per le emissioni ambientali sarebbero posticipate ad un futuro non chiaro nei tempi”.

Né maggiore luce c’è, aggiunge, “sui numeri finanziari, eccessivamente sintetici. A preoccupare, prosegue, è che “ci sono condizioni verso i soggetti terzi che dovrebbero finanziare anche le perdite. Il piano presentato non può essere realizzato, abbiamo un contratto e cercheremo di farlo rispettare”, conclude prima di annotare che “il rinvio degli investimenti non incide solo sulla competitività ma anche per l’ambientalizzazione”. Tra una decina di giorni infine, come riportato sempre secondo fonti sindacali, sarà rendicontata l’attività di ispezione nel sito di Taranto avviata oggi, ha aggiunto .

FIOM – “Il Governo dice che il nuovo piano è inaccettabile, ma vogliamo sapere cosa significa concretamente. Il Governo deve chiarire l’assetto proprietario e gli investimenti e dare garanzie sull’occupazione dei lavoratori ArcelorMittal e di quelli Ilva in amministrazione straordinaria. Negli stabilimenti la situazione è esplosiva: non è più gestibile in questo modo sul piano delle relazioni industriali”. Così il leader Fiom, Francesca Re David, nel corso del confronto.