Ippolito: “No virus da asintomatici? Servono ancora prove” 

Ippolito: No virus da asintomatici? Servono ancora prove

(Foto Afp)

Pubblicato il: 09/06/2020 15:42

Per stabilire l’eventuale trasmissibilità del coronavirus da parte di persone asintomatiche o presintomatiche (che svilupperanno i sintomi successivamente) “mancano ancora prova scientifiche. I dati sono ancora limitati, non c’è certezza sulle modalità di trasmissione. Servono studi di lunga durata per avere evidenze incontestabili”. Lo spiega Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, commentando le dichiarazione di Maria Van Kerkhove, capo team tecnico anti Covid 19 dell’Oms, secondo la quale è “raro che un asintomatico trasmetta il virus”.

Si tratta, dice Ippolito all’Adnkronos Salute, “sicuramente di una dichiarazione interessante perché è ufficiale. E perché può avere implicazioni nelle decisioni politiche di screening del virus. Ma, come ci ha insegnato questa malattia in questi mesi, a diventare ‘bugiardi’ dalla mattina alla sera non ci vuole molto. Maria Van Kerkhove non ha presentato, nella riunione di ieri, ulteriori dati rispetto a quelli che avevamo”.

Van Kerkhove si è infatti riferita ieri “ad uno studio del 1 giugno – spiega Ippolito – a cura degli Ecdc, che hanno rivisto uno studio pubblicato il 1 aprile, non proprio ieri, su oltre 200 pazienti a Singapore, nel corso del quale avevano identificato alcuni gruppi in cui solo la trasmissione da presintomatici poteva spiegare la comparsa di casi secondari. Non sono stati forniti altri dati al momento”.

L’affermazione fatta dall’Oms, continua Ippolito, è importante per le sue possibili implicazioni nelle scelte degli Stat. “Ritengo, però, che l’idea di valutare e seguire solo i sintomatici non sia buona”, conclude Ippolito sottolineando che la scelta italiana di fare il tampone alle persone risultate eventualmente positive al test sierologico, anche se asintomatiche, “resta la strada da perseguire”.