Fase 3: leggero, riutilizzabile e con mascherina personalizzata, ecco abito lavoro futuro  

Leggero, riutilizzabile e con mascherina personalizzata, ecco abito da lavoro futuro

Pubblicato il: 11/06/2020 22:22

Leggero, riutilizzabile, con la mascherina personalizzata dall’azienda e possibilmente antivirale. Sono alcune delle caratteristiche dell’abito da lavoro del futuro post Covid-19 secondo Klopman, azienda leader in Europa nella produzione di tessuti per abiti da lavoro con oltre 40 milioni di metri prodotti (1 divisa da lavoro su 3 in Europa è realizzata con tessuti Klopman). L’azienda basata a Frosinone ha ipotizzato infatti 4 tendenze che le imprese seguiranno per vestire i propri collaboratori, indicazioni maturate sulla base di oltre 50 anni di attività ma soprattutto sul mercato globale delineatosi durante l’emergenza Covid-19, in una vasta gamma di settori che vanno dall’automotive, al settore petrolifero ed energetico e soprattutto all’ospedaliero e alla produzione di alimenti.

Innanzitutto, secondo l’azienda, L’utilizzo massiccio di dispositivi medici usa e getta prodotti con materiali derivati dal petrolio nel corso dell’emergenza Covid-19, ha posto in primo piano non solo il tema dell’approvvigionamento ma anche quello della sostenibilità ambientale vista la necessità, solo per le mascherine, di quasi un miliardo di unità al mese, secondo le stime del Politecnico di Torino. La sempre maggiore attenzione delle aziende alle ricadute sull’ambiente della propria attività porterà a privilegiare abiti riutilizzabili e sterilizzabili più volte.

Inoltre, i trattamenti antibatterici, oggi utilizzati soprattutto nei tessuti destinati a settori quali l’ospedaliero e l’alimentare, sono stati costantemente perfezionati fino ad incorporare caratteristiche antivirali in grado di abbattere drasticamente non solo i rischi di proliferazione batterica ma anche la carica virale, fino al 99%. La sicurezza che le aziende saranno in grado di offrire ai lavoratori avrà nella divisa un importante biglietto da visita.

Sterilizzabile e riutilizzabile più volte per motivi di sostenibilità, personalizzata con il logo o con messaggi aziendali ma soprattutto parte integrante della tenuta da lavoro in termini di design e concezione e non come semplice accessorio. La mascherina è destinata a diventare essa stessa abito da lavoro e dotazione indispensabile da fornire ai propri collaboratori da parte di tutte le aziende. Il tema del riutilizzo è cruciale visto che l’uso massiccio di mascherine usa e getta rischia di creare danni ambientali enormi.

L’utilizzo di mascherine in tessuto tecnico riutilizzabili fino a 50 volte, spiega Klopman, è una soluzione ottimale per limitare gli effetti collaterali dovuti ad un uso massiccio di mascherine usa e getta prodotte con Tnt, polimero derivato dal petrolio.

Alimentare ed ospedaliero sono ii due settoriche delineeranno le aspettative di mercato dei prossimi mesi. Il comfort e la leggerezza saranno requisiti ancora più importanti da assicurare ai lavoratori impegnati in prima linea in questi ambiti di attività. Fibre naturali e riciclate, tessuti stretch, vestibilità e traspirabilità saranno caratteristiche imprescindibili per gli abiti da lavoro del futuro.

“La pandemia ha rivoluzionato la vita delle persone e delle aziende da tantissimi punti di vista e l’abito da lavoro come oggetto di uso quotidiano non può fare eccezione. È per questo che come azienda leader nel mercato dei tessuti destinati ad un utilizzo professionale ci siamo subito interrogati su quelle che potranno essere le tendenze del prossimo futuro, anche e soprattutto per soddisfare le esigenze di un mercato globale in rapidissima evoluzione”, ha affermato Alfonso Marra, Amministratore delegato di Klopman.

“Aspetti come la sicurezza e la sostenibilità ambientale sono destinati ad avere un’importanza di gran lunga maggiore rispetto al periodo precedente alla pandemia e l’abito da lavoro sarà sempre di più non solo una semplice dotazione ma un vero e proprio strumento di comunicazione interna ed una testimonianza dell’attenzione dell’azienda verso i propri collaboratori e la collettività”, ha concluso.