Il caso George Floyd, flowtech misura le emozioni delle notizie Adnkronos 

Il caso George Floyd, flowtech misura le emozioni delle notizie Adnkronos

Pubblicato il: 11/06/2020 12:36

Migliaia di cittadini in piazza fra proteste pacifiche e devastazioni. Il caso George Floyd scuote l’America, dove da settimane una marea umana sta marciando nelle strade del Paese al grido di ‘I can’t breathe’, quel ‘non riesco a respirare’ che racconta l’agonia degli ultimi 8 minuti di vita dell’afroamericano morto durante un fermo di polizia. Polizia ora nel mirino dei cortei, ma anche delle istituzioni, che chiedono un deciso stop a razzismo e violenza negli Usa e fra gli agenti attraverso il movimento ‘Black lives matter’. Una protesta partita dal video dell’arresto, immagini che per crudezza e orrore hanno fatto in breve tempo il giro del mondo, allargando così le manifestazioni in solidarietà con la comunità afroamericana a diversi Paesi, Italia compresa. Ed è proprio sulle notizie Adnkronos sul caso Floyd che stavolta si concentra l’analisi di flowtech, società di A.I. in grado di misurare quantitativamente le emozioni.

Al centro del monitoraggio di flowtech, l’analisi della percezione emotiva rilevata dagli articoli Adnkronos nel periodo dal 25 maggio al 10 giugno (GUARDA I GRAFICI). Come è possibile notare nel grafico, è il disgusto l’emozione predominante nelle notizie, prima con il 25,2% delle reazioni. A breve distanza ecco quindi la tristezza (24,3%), ma anche la rabbia (21,5%), la paura (14,8%) e la sorpresa (14,2%). Emozioni in linea, del resto, con gli eventi che stanno caratterizzando proteste e temi negli ultimi 15 giorni, tra tensioni crescenti, saccheggi e, non ultime, le pesantissime dichiarazioni del presidente Donald Trump, che solo il 29 maggio scorso ha annunciato l’invio della Guardia Nazionale per controllare le violente proteste di Minneapolis, avvertendo: “Quando iniziano i saccheggi si inizia anche a sparare”.

Entrando più nel dettaglio, a variare nel corso dei giorni sono in particolare 3 emozioni: rabbia, paura e sorpresa. Mentre quest’ultima va man mano scemando – in costante calo dal 27 maggio, il suo picco, fino al 10 giugno -, a montare visibilmente con il trascorrere del tempo è soprattutto la ‘rabbia’, emozione in forte ascesa, che si intreccia con il pressoché costante ‘disgusto’ in giornate via via fatte di scontri, proteste e manifestazioni in Usa e nel mondo.

Ma non è tutto. Estrapolando dagli articoli Adnkronos le dichiarazioni di alcuni personaggi famosi, flowtech ha misurato anche il contenuto emotivo delle parole di tre celebrità che si sono apertamente schierate dalla parte del movimento ‘Black lives matter’: Madonna, Michael Jordan e Joe Bastianich.

Secondo l’analisi operata da flowtech, a caratterizzare le parole della cantante e icona pop – “Guardare questo poliziotto mentre soffoca George Floyd, con il suo ginocchio sul suo collo, ammanettato e senza aiuto, piangendo per la sua vita con la faccia sull’asfalto, è la cosa più nauseabonda, straziante che io abbia mai visto da molto tempo a questa parte” – sono due emozioni: il disgusto, al 76%, e la tristezza, al 24%.

Disgusto predominante anche nelle parole della leggenda del basket, da sempre in prima linea per i diritti della comunità afroamericana – “Mi sento molto rattristato, ma anche decisamente arrabbiato. Vedo e provo il dolore, l’indignazione e la frustrazione di tutti” -, che raggiunge il 43,1% fra le emozioni espresse, seguito da rabbia (32,8%) e tristezza (24,1%).

Analizzate infine le parole dell’imprenditore della ristorazione Joe Bastianich – “Qui siamo tutti indignati, questo Paese non può avere un futuro se non risolve questa ferita razziale” – che nel corso delle proteste a Los Angeles ha subito la devastazione con furto degli incassi della sua ‘Pizzeria Mozza’ a Melrose Avenue. E anche qui è il disgusto a caratterizzare il contenuto emotivo della dichiarazione, primo al 76,5% e seguito da un 23,5% di aspettativa.