Pari opportunità: Manageritalia, una legge per chiudere il gender pay gap   

Pari opportunità, Manageritalia: una legge per chiudere il gender pay gap

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Pubblicato il: 11/06/2020 13:02

Una proposta di legge innovativa che ribalta le logiche in gioco proponendo un controllo attivo delle segnalazioni al posto dell’attuale disciplina che prevede blande verifiche passive sulle dichiarazioni dalle aziende. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge sul Gender Gap a prima firma del deputato Alessandro Fusacchia (sottoscritta insieme a Lia Quartapelle, Rossella Muroni, Paolo Lattanzio e Erasmo Palazzotto, deputate e deputati iscritti a Movimenta), sostenuta da Manageritalia e dal suo Gruppo Donne Manager. Se ne è parlato ieri sera in un partecipato webinar online dal titolo Attiviamoci per chiudere il (Gender Pay) Gap organizzato da Manageritalia.

“La proposta è finalmente in discussione in Parlamento e prevede che siano valutate le segnalazioni delle dirette interessate o delle Consigliere di parità con indagini campionarie continuative, creando un dialogo costruttivo tra azienda e lavoratrice, per cambiare la cultura del lavoro in Italia. Insieme a questa rivoluzionaria riforma si propongono altre novità come il congedo parentale, lavoro agile, per dare davvero a tutti il diritto al lavoro”, spiega una nota di Manageritalia che prosegue: “Il Gender Gap è molto diffuso in tutto il mondo ma in Italia ancora più d’intralcio al definitivo decollo dell’occupazione femminile, perché troppo spesso proprio la minor retribuzione della donna determina scelte familiari che affossano il lavoro femminile e lo sviluppo del Paese”.

Dice Alessandro Fusacchia, deputato Gruppo Misto alla Camera: “Con Movimenta stiamo facendo un lavoro molto ampio che riguarda diversi aspetti della parità di genere: dal congedo di paternità agli stereotipi presenti all’interno dei libri di testo scolastici. Questa legge in particolare, che punta a garantire una parità salariale effettiva, e che quindi non rimanga solo su carta, prevede l’utilizzo di dati già in possesso della pubblica amministrazione (non creando quindi ulteriori oneri burocratici) per verificare che non vi siano scostamenti significativi fra i salari erogati a uomini e donne all’interno di un’impresa”.

“Nel caso in cui ciò si verificasse, -aggiunge Fusacchia- la consigliera di parità inizia un dialogo con l’azienda, utile a formulare raccomandazioni per risolvere il problema. Si tratta dunque di un accompagnamento, di un percorso di rientro sostenibile, ‘personalizzato’ per l’azienda, fatto con le imprese e non contro le imprese. Per le realtà virtuose è invece previsto un meccanismo premiale, affinché ottengano anche un riconoscimento sociale”.

“Siamo impegnati da sempre – dice Massimo Fiaschi, segretario generale Manageritalia – ad operare, anche attraverso i manager che rappresentiamo, per raggiugere una reale e fattiva inclusività, fatta di più produttività e benessere per persone e aziende. Questo a favore di tutti, in primis delle aziende. Lavoreremo anche e soprattutto con i manager per cambiare davvero e dare alle donne e a tutti quelle possibilità che sono alla base di un decollo del Paese. I manager hanno indubbiamente in questo un ruolo e tanto da fare, ma non è un caso che il lavoro femminile trovi maggiore spazio proprio in alcune aziende più evolute in tutti i sensi, anche per cultura, gestione e presenza manageriale”.

“Il nostro gruppo, nato in Lombardia oltre 23 anni fa e poi sviluppatosi in tutt’Italia – dice Luisa Quarta, coordinatrice Gruppo Donne Manager Manageritalia – è per Manageritalia un avamposto per stimolare i necessari cambiamenti del mondo del lavoro a favore di tutti. Da sempre lavoriamo per promuovere smartworking, lavoro agile, inclusività, diversity, intergenerazionalità e worklifebalance. Progetti e azioni che da anni promuoviamo per fare cultura e cambiare davvero le cose con l’iniziativa Cambia il lavoro con Produttività & Benessere”.

“Questo serve alle persone, alle famiglie, alle aziende e al paese oggi per un vero sviluppo culturale, economico e sociale. Nel nostro gruppo abbiamo anche uomini e quello che ci guida da sempre è far prevalere solo e unicamente il merito e le competenze, l’unico modo per dare a tutti le stesse opportunità e al paese una reale possibilità di sviluppo”, conclude Quarta.

“Il pensiero sotteso di questa legge – dice Carolina Pellegrini, consigliera di Parità Regione Lombardia – può certamente contribuire a cambiare il paradigma e fornire anche alle consigliere di parità uno strumento per supportare un vero e proprio salto culturale, più che una caccia alle streghe che non è mai stata nel nostro compito e dna. Tra l’altro, permetterà anche con le eventuali sanzioni di finanziare il fondo che ci sostiene che, in un lavoro come il nostro di quasi volontariato, serve unicamente per poter raggiugere più aziende possibile in questa importante opera di dialogo e crescita per il ruolo della donna nel lavoro e nella società”.

Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato) rappresenta dal 1945 a livello contrattuale i dirigenti del terziario privato e dal 2003 associa anche quadri e professional. Offre ai manager rappresentanza istituzionale e contrattuale, valorizzazione e tutela verso la politica, le istituzioni e la società, servizi per la professione e la famiglia, network professionale e culturale. Promuove e valorizza il ruolo e il contributo del management allo sviluppo economico e sociale. Oggi Manageritalia associa oltre 37.000 manager ed è presente sul territorio nazionale con 13 associazioni e una dedicata agli Executive Professional.