Ue, via limiti a circolazione interna entro 15 giugno 

Ue, via limiti a circolazione interna entro 15 giugno

(Afp)

Pubblicato il: 11/06/2020 13:01

La Commissione Europea “incoraggia con forza” gli Stati membri che non hanno già provveduto “a finalizzare il processo di rimozione dei controlli ai confini interni e delle limitazioni alla libera circolazione nell’Ue entro il 15 giugno 2020“, lunedì prossimo. Lo riporta la comunicazione, approvata oggi dalla Commissione, sulla “terza valutazione dell’applicazione delle restrizioni dei viaggi non essenziali verso l’Ue”. Diversi Stati membri, ricorda l’esecutivo Ue, “hanno già rimosso i controlli ai confini interni e le restrizioni al libero movimento all’interno dell’Ue, inclusi i requisiti di quarantena post-viaggio, e altri hanno in programma di fare altrettanto entro il 15 giugno”.

La Commissione Europea propone anche di prolungare l’applicazione delle restrizioni ai viaggi non essenziali verso l’Ue attualmente in vigore “fino al 30 giugno”. Il periodo da qui al 30 giugno dovrebbe essere utilizzato dalla Commissione e dagli Stati membri per “preparare una lista dei Paesi terzi per i quali le restrizioni di viaggio potranno essere rimosse a partire dal primo luglio”, lista che andrà “aggiornata regolarmente” secondo una serie di parametri.

“Per tutti i Paesi terzi che non saranno sulla lista entro il 30 giugno – si legge ancora – la Commissione raccomanda che gli Stati membri prolunghino le restrizioni ai viaggi non essenziali, finché non verranno inclusi nella lista”. L’esecutivo Ue raccomanda inoltre di rimuovere le restrizioni di viaggio, a partire dal primo luglio, per Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia, la cui situazione epidemiologica è analoga o migliore di quella dei Paesi Ue.

A quei Paesi che non hanno ancora deciso di mettere fine alle restrizioni di viaggio verso l’Ue, la Commissione raccomanda un ampliamento delle esenzioni. I cittadini Ue o degli Stati associati all’area Schengen legalmente residenti nell’Ue, come pure i loro familiari, dovrebbero essere esentati dalle restrizioni, a prescindere dal fatto che stiano tornando a casa o meno.

Gli Stati possono comunque adottare misure specifiche, come ad esempio richiedere l’autoisolamento o misure simili, quando i cittadini Ue o di altri Paesi Schengen fanno ritorno da un Paese terzo per il quale vigono ancora restrizioni di viaggio, a patto, specifica la Commissione, che impongano il medesimo obbligo ai propri cittadini.

Inoltre, le categorie di viaggiatori con funzione o bisogni “essenziali” devono essere ampliate, per includere anche i cittadini di Paesi terzi che viaggiano a scopi di studio e i lavoratori altamente qualificati, se il loro impiego è necessario “in una prospettiva economica” e se non possono rimandare il lavoro, né svolgerlo all’estero.