Epidemiologo Vespignani: “Usa ancora in pieno prima ondata” 

Epidemiologo Vespignani: Usa ancora in pieno prima ondata

Afp

Pubblicato il: 12/06/2020 10:55

“Negli Stati Uniti la battaglia sarà più lunga. Qui siamo ancora nel pieno della prima ondata, ma ci sono anche segnali di ottimismo da non trascurare. A cominciare dalla diminuzione della mortalità”. Alessandro Vespignani, 55 anni, romano, fisico informatico, è il direttore del Laboratory for the Modeling of Biological and Socio-technical Systems della Northeastern University di Boston. Da circa 10 anni è uno dei massimi esperti di epidemiologia computazionale e in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ fa il punto sull’epidemia di Covid-19 negli Usa, dove il contagio ha ripreso slancio in 21 Stati tra cui Texas e California.

“E’ chiaro che qui la battaglia sarà più lunga rispetto a quanto stiamo osservando in Europa, dove si può passare alla fase successiva, avviando per esempio il tracciamento dei casi”, spiega l’esperto. E anche se “a livello nazionale i numeri sono stabili”, rileva, “dobbiamo stare attenti perché da qualche parte la curva potrebbe uscire dalla traiettoria corretta. In diversi Stati, come l’Arizona, c’è il timore che nelle prossime settimane si possano riempire gli ospedali di malati Covid. E’ la condizione da cui sono appena usciti New York, il New Jersey e il Massachusetts”, ricorda Vespignani.

Nel Paese sono già morte circa 115mila persone e c’è chi teme altre 100mila vittime da qui ad agosto. “Penso che il nostro orizzonte debba essere quello delle 4 settimane – dice l’epidemiologo – Noi, come altri, inviamo periodicamente le nostre proiezioni al Cdc”, i Centers for Disease Control and Prevention, e “sulla base di questi modelli è possibile prevedere che da qui a un mese si possa arrivare a un totale di 140-145mila morti. Più o meno in linea con le stime fatte tempo fa”.