Caso Regeni, nipote Sadat: “Per Egitto benefici se consegna responsabili alla giustizia” 

Caso Regeni, nipote Sadat: Per Egitto benefici se consegna responsabili alla giustizia

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Pubblicato il: 13/06/2020 14:22

Sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso nel 2016, “finora non c’è ancora niente di chiaro, ma penso che il messaggio da parte italiana sia stato ben compreso e che il governo (egiziano) stia provando a trovare qualche tipo di giustificazione su cosa sia veramente accaduto e se sia responsabile. Credo che l’Egitto trarrebbe benefici dal consegnare i responsabili alla giustizia“. E’ quanto afferma in un’intervista ad Aki-Adnkronos International Mohamed Anwar El Sadat, nipote dell’ex presidente egiziano ed attuale presidente del partito di opposizione ‘Riforma e Sviluppo’.

“Penso che sia stato chiaro il messaggio mandato dal governo e dal Parlamento italiano al governo ed alle altre autorità dell’Egitto sul fatto che vogliano la verità e che qualcuno renda conto” di quanto accaduto a Regeni, prosegue El Sadat, secondo il quale le autorità egiziane hanno fatto “molte indagini per arrivare a un processo” e raggiungere risultati che “soddisfino la famiglia Regeni, il governo italiano ed anche il Parlamento”.

Poi, commentando la vicenda che in Italia ha aperto un forte dibattito sull’opportunità di fare affari con un Paese sotto accusa per la gestione del caso Regeni, Mohamed Anwar El Sadat dice che è un segnale “positivo” per i rapporti tra Italia e Egitto la probabile vendita di due fregate Fremm al governo del Cairo.

Il presidente del partito ‘Riforma e Sviluppo’ si dice convinto che “entrambi i Paesi vogliano mettere da parte le loro differenze e siano desiderosi di mantenere relazioni strategiche positive e di cooperazione in campo economico e politico”.

El Sadat sottolinea quindi come pur tra “alti e bassi nei rapporti, la maggioranza nei due Paesi voglia che le relazioni vadano avanti in modo positivo”. Roma e Il Cairo, conclude, hanno tanti temi sul quale collaborare, oltre alla cooperazione in ambito militare, dalla Libia allo sfruttamento del gas nel Mediterraneo orientale.