Coronavirus, notte degli Oscar verso lo slittamento 

Coronavirus, notte degli Oscar verso lo slittamento

(Afp)

Pubblicato il: 15/06/2020 19:08

La 93esima edizione degli Oscar è stata da tempo fissata per il 28 febbraio 2021 ma, come riportato dall’Hollywood Reporter, l’epidemia di coronavirus potrebbe costringere i 54 ‘governors’ dell’Academy, i componenti del consiglio di amministrazione, a rinviare la cerimonia di ben otto settimane, e a prolungare la finestra di ammissibilità per i film in concorso oltre il 31 dicembre 2020. Questo in virtù di un’emergenza che sembra non recedere negli Stati Uniti, in particolare in California, dove questo mese si sono registrati in tre giorni il più alto numero di nuovi casi segnalati. Inoltre, secondo alcuni esperti, questi potrebbero salire nuovamente con una “seconda ondata” prima della fine dell’anno. Secondo il magazine, l’Academy non avrebbe fretta di determinare il format della cerimonia, di persona o virtuale, in attesa di ulteriori sviluppi della pandemia, ma deve, tuttavia, comunicare una nuova data per la programmazione all’ABC, l’emittente che trasmetterà la notte degli Oscar.

Se l’Academy decidesse di rinviare la cerimonia, sarebbe solo la quarta volta nella storia degli Awards. Nel secolo scorso, infatti, la notte degli Oscar è stata rinviata tre volte: a causa dell’inondazione di Los Angeles nel 1938; dopo l’assassinio di Martin Luther King, Jr. nel 1968; e a seguito dell’attentato al presidente Reagan nel 1981. Inoltre, la finestra di ammissibilità è stata estesa oltre il tradizionale periodo di 12 mesi solo una volta, prima della sesta edizione nel marzo del 1934. Quella cerimonia fu preceduta da una finestra di ammissibilità di 17 mesi che andava dal 1 agosto 1932 al 31 dicembre 1933, in modo che in seguito il periodo di ammissibilità potesse coincidere con l’anno solare che va dal 1 gennaio al 31 dicembre.

In ogni caso, l’Academy ha già annunciato grossi cambiamenti per il futuro degli Oscar, lanciando il programma “Academy Aperture 2025”, volto a garantire pari opportunità in ogni settore dell’industria. A riguardo si è espressa Dawn Hudson, CEO dell’Academy, che ha spiegato come sia necessario far fronte al problema della diversità, in particolare in un momento così delicato per gli Stati Uniti: “Andremo a modificare le nostre regole e procedure, continuando a esaminarle, così da garantire che tutte le voci siano ascoltate e celebrate”. Inoltre, l’organizzazione ha promesso “pratiche eque di assunzione e rappresentazione dentro e fuori dallo schermo, così da poter riflettere al meglio la diversità della comunità cinematografica”.