Caos procure, Anm decide su Palamara 

Caos procure, Anm decide su Palamara

(Fotogramma)

Pubblicato il: 20/06/2020 10:37

Il comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati, che andrà avanti per tutta la giornata presso la sede della Corte di Cassazione, dovrà pronunciarsi sul caso di Luca Palamara, sulla richiesta del collegio dei probiviri che ha formalizzato la richiesta di espulsione, per grave violazione del codice etico, dell’ex presidente del sindacato delle toghe ed ex togato al Csm, al centro dell’inchiesta di Perugia, sospeso in via cautelare da funzioni e stipendio dalla sezione disciplinare di Palazzo dei Marescialli. Palamara ha chiesto di essere sentito per chiarire la sua posizione, ma su questo il ‘parlamentino’ dovrà pronunciarsi perché lo statuto non lo prevede. La sede deputata all’ascolto è infatti il collegio dei probiviri, davanti al quale però Palamara, convocato, non si è presentato.

La contestazione a Palamara riguarda l’episodio dell’incontro in un albergo romano con i consiglieri del Csm, poi dimissionari, Luigi Spina, Corrado Cartoni, Gianluigi Morlini, Paolo Criscuoli e Antonio Lepre, e i politici Luca Lotti e Cosimo Ferri, per discutere di nomine ai vertici delle principali procure italiane, in primo luogo quella di Roma. Subito tutti i magistrati coinvolti vennero deferiti ai probiviri, e la richiesta di espulsione è stata formulata per tutti, ma la maggior parte di loro si è nel frattempo dimessa dall’Anm.

Dopo il gruppo di magistratura indipendente, che ha lasciato il comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati, altri componenti si sono dimessi. Le dimissioni dei 7 rappresentanti della corrente, già annunciate, sono state formalizzate in apertura della seduta del parlamentino. Dimissionari anche altri 3 componenti, Silvia Albano di Area, Francesco Minisci e Bianca Ferramosca di Unicost. “Amarezza’” è stata espressa dal presidente Luca Poniz.

Il comitato direttivo centrale ha all’ordine del giorno anche la riforma del Consiglio superiore della magistratura.