Coronavirus, “in aumento contagi sul lavoro” 

Coronavirus, in aumento contagi sul lavoro

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Pubblicato il: 23/06/2020 11:50

E’ online il quinto report sui contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail. Alla data del 15 giugno i casi segnalati all’Istituto sono 49.021, 1.999 in più rispetto ai 47.022 rilevati dal monitoraggio precedente del 31 maggio. Alla stessa data, i decessi per contagi da Covid-19 sul lavoro sono 236 (+28), pari a circa il 40% dei casi mortali denunciati dall’inizio dell’anno. Quasi la totalità delle denunce di infortunio da Covid-19 riguarda la gestione assicurativa dell’industria e servizi, mentre i casi registrati in agricoltura, nella navigazione e nella gestione per conto dello Stato sono circa 600.

Con il 40,9% delle denunce complessive, circa l’83% delle quali relative a infermieri, la categoria professionale più coinvolta dai contagi da Covid-19 è quella dei tecnici della salute. Seguono gli operatori socio-sanitari (21,3%), i medici (10,7%), gli operatori socio-assistenziali (8,5%) e il personale non qualificato nei servizi sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (4,8%). E i tecnici della salute sono anche la categoria più colpita dai decessi, con il 12,8% dei casi codificati (il 61% sono infermieri), seguiti dai medici (9,9%) e dagli operatori socio-sanitari (7,8%).

Rispetto alle attività produttive, il 72,2% del complesso dei casi denunciati e il 26,3% dei decessi si concentra nel settore della sanità e assistenza sociale (che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche, policlinici universitari, residenze per anziani e disabili), che insieme al settore degli organismi pubblici preposti alla sanità (asl) porta all’81,3% la quota delle denunce in complesso e al 36,5% quella dei casi mortali. A seguire, i servizi di vigilanza, pulizia, call center, il settore manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici, farmaceutici, alimentari), le attività di alloggio e ristorazione e il commercio.

Otto denunce su 10 di contagi da Covid-19 sul lavoro sono concentrate nell’Italia settentrionale: il 56,1% nel Nord-Ovest (il 36,0% in Lombardia) e il 24,2% nel Nord-Est (il 10,2% in Emilia Romagna). Il resto dei casi è distribuito tra Centro (11,8%), Sud (5,7%) e Isole (2,2%).